Cosenza Fedele

Genova, 31 marzo 1996; Genoa – Cosenza

Gigi Marulla e Padre Fedele. A un quesito sul calcio cosentino, senza alcun dubbio d’acchito citeremmo i due personaggi tra i più celebri del capoluogo calabrese. Poi verrebbero in mente  Donato Bergamini e il suo destino tragico, Lentini, Urban e Fiore. Però per molti il centravanti e il suo tifoso sono due punti di riferimento assoluti.

Il frate francescano si è ritagliato uno spazio importante nella storia del football locale. Si è guadagnato l’appellativo di monaco-ultrà. Capopopolo legato ai sostenitori locali più accesi, organizzatore del sostegno alla squadra e fautore delle trasferte in pullman, ogni volta che il suo Cosenza è sceso in campo a Marassi, lui ha sempre fatto capolino, con annessa visita alla curva dei tifosi di casa nel prepartita. Quando il Cosenza visita il Ferraris nel marzo 1996, Padre Fedele è al top della notorietà. Da qualche mese si è guadagnato spazi mediatici importanti per un’opera meritoria: ha convinto la pornostar Luana Borgia a seguirlo allo stadio in occasione delle partite, dopo averla redenta nel corso della manifestazione Erotica Tour. Non solo: le assegna il compito di promuovere una raccolta di fondi per l’acquisto di un’ambulanza per il Ruanda. Sarà un successo, in ogni senso. Non sappiamo quanto abbia impiegato a far cedere l’attrice rispetto alle sue velleità artistiche. Probabilmente più tempo di quanto il Genoa a battere il suo Cosenza nella circostanza. Meno di dieci secondi totali: Nappi batte il calcio d’avvio verso a Montella. Il centravanti controlla e serve all’indietro Bortolazzi. Lancio lungo. Nappi corre subito in avanti, dove sa che arriverà il pallone. Stop di petto a seguire e girata immediata in diagonale verso la porta di Zunico. Il portiere osserva interdetto il pallone mentre va in rete. Otto secondi netti.

I calabresi non sono in giornata e finiranno per perdere tre a zero. Per reagire avrebbe avuto bisogno di un trascinatore della tempra di Padre Fedele Bisceglia. Classe 1937, in “campo” possiede caratteristiche analoghe al conterraneo Gennaro Gattuso: un trascinatore, capace di farsi largo nella vita con grinta e determinazione. Uomo dalla storia personale difficile, dopo un’infanzia in orfanotrofio decide di studiare teologia e entrare in convento. Brillante, dall’indiscutibile fascino, viene destinato a Cosenza dove si fa apprezzare per le sue battaglie che gli valgono la stima della popolazione. Sciopera di fame richiedendo l’erogazione dell’energia elettrica, si batte per costruire centri di assistenza per poveri, bambini handicappati e lebbrosi. Il frate è in prima linea su tanti fronti e conquista spazio anche sui media. La passione per il calcio lo rende celebre anche tra gli sportivi, come ben sappiamo. Finisce spesso in tv e sui giornali, almeno fino alla denuncia nel 2006 da parte di una suora della sua Oasi Francescana cosentina che lo accusa di violenza sessuale. Un’infamia da cui si difende con ogni mezzo e ne uscirà scagionato. La sentenza definitiva, arrivata un paio di anni fa dopo una lunga vicenda processuale, ha riabilitato l’immagine di una persona considerata un esempio nella propria comunità. Meno bene andrà al Cosenza, ma questa è un’altra storia.

Paolo Sacchi

Genoa 3-0 Cosenza

Marcatori: Nappi 1, Magoni 25, Galante 33

Genoa: Pastine, Magoni, Torrente, Turrone, Galante, Nicola, Cavallo, Bortolazzi, Onorati (Francesconi 46), Nappi (Van’t Schip 86), Montella (Pagliarini 63). All.: Salvemini.

Cosenza: Zunico, Apa (Miceli 72), Cristante (Gioacchini 26), De Rosa, Napolitano, Signorelli, De Paola, Alessio, Monza (Riccio 59), Tatti, Lucarelli. All.: Mutti.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.