Fino in fondo

«Non si può battere una persona che non si arrende mai» è la frase di Luca Campedelli che apre il libro della storia del Chievo uscito poco meno di due anni fa. Per un uomo di poche parole come lui, la proposizione scelta per descriversi e descrivere il club che la sua famiglia gestisce dal 1964, mai come oggi è da prendere alla lettera. Ancor di più dopo la conferenza stampa in cui, affiancato dall’Avv. De Bosio, ha fatto intendere che andrà davvero fino in fondo per far valere le proprie ragioni di fronte alla vicenda che ha portato all’esclusione della sua squadra dal torneo di serie B nell’estate scorsa.

Il “Pres” freme. La voglia di veder ripartire la storia della società che rappresenta per lui, testuale, «una ragione di vita» è tanta. Mentre la joint-venture con il Sona appare in dirittura d’arrivo, nel frattempo sul binario parallelo delle aule dei tribunali prosegue una partita iniziata undici mesi fa. Il Consiglio di Stato ha riaperto le speranze di sovvertire il risultato. Finalmente qualcuno ha ammesso che, forse sì, val la pena vederci chiaro su cosa è accaduto l’estate scorsa. Se è vero che, come qualcuno pensa, il sodalizio gialloblù sia stata la vittima di una discriminazione ingiusta.

Col patrimonio azzerato da un’esclusione al campionato di cui ormai tutti conoscono i contenuti della vicenda, Campedelli punta a veder riconosciuti i propri diritti. In attesa di altri capitoli che potrebbero portare nuovi colpi di scena, dal Bottagisio si sono aperte le porte al dialogo con la Figc, che ne frattempo ha dovuto congelare le posizioni dei giocatori ex Chievo fino a nuovo ordine. Ripescaggio tra i professionisti, risarcimento (con un impatto di un centinaio di milioni sulla Federazione, se non sui contribuenti) o meglio un compromesso: sono le casistiche favorevoli ipotizzate dal legale di fiducia qualora le cose dovessero andare come si auspica.

Oppure, dovesse invece andare male, non accadrebbe nulla di tutto ciò, in una questione che, oltre di regolamenti e leggi, è evidentemente anche politica. Stasera la notizia vera è che il patron torna sul ring. Di gettare la spugna, come ha scritto in tempi non sospetti, non ha nessuna intenzione.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.