Il fascino di Pretoria

Otto anni fa di questi tempi, lasciando Johannesburg, Il Sudafrica era ormai “un solo Paese”, come oggi ricorda lo slogan promozionale dell’Ente del turismo. appena sbarcati da un volo in compagnia della nazionale gallese di rugby – su cui spiccava la fisicità e il taglio di capelli di Adam Jones, pronto a scendere in campo in un tour del Sudafrica, la Rainbow Nation si era dischiusa con i suoi pregi e difetti, speranze e opportunità, ma soprattutto un Paese in cui tutto ispira curiosità. Oggi l’effetto è analogo e il fascino della jacaranda che avvolge Church Street a Pretoria è immutato. I cambiamenti sono tanto veloci quanto lenti. Le suggestioni continuano a non mancare. Una storia ricca, ricchissima: dai coloni passando per gli Afrikaner fino agli Zulu, al percorso di integrazione. E poi le vicende politiche, i rapporti, le lingue, le tradizioni e le motivazioni delle varie etnie che abitano più o meno pacificamente da oltre quattrocento anni nel punto terminale del continente africano e compongono un territorio che oggi li vede protagonisti di un percorso difficile quanto stimolante verso la convivenza. E poi, la natura, la fauna e la cultura locale . intesa come storia, sia recente che meno – restano elementi centrali di un viaggio in Sudafrica. Impossibile alla fine di un viaggio non resistere alla tentazione di portare a casa un elemento tangibile, un ricordo che rappresenti il Paese. Non tanto da mostrare agli amici ma per sentire proprio per un po’ quella parte di mondo così lontana ma così vicina, di quell’Africa in salsa olandese o quell’Europa avvolta da un continente nero. Una giraffa di legno o una maglietta degli Springboks: il concetto non cambia. Anche nell’occidentale punto più meridionale del continente il mal d’Africa può colpire chiunque.

QUANDO ANDARE:  In Sudafrica ci sono diversi microclimi e bisogna tener conto che il paese si trova nell’emisfero australe e quindi le stagione sono invertite rispetto alle nostre. La regione dell’altopiano orientale ha un clima secco e soleggiato in inverno (da giugno a settembre), mentre tra ottobre e aprile (estate) sono frequenti precipitazioni di tipo temporalesco. Nella provincia del Capo occidentale l’estate è secca e soleggiata mentre in inverno sono possibili nevicate sui rilievi; sulla costa meridionale il clima è piuttosto temperato mentre nella costa orientale assume caratteristiche tropicali man mano che ci si sposta verso nord; la regione del KwaZulu/Natal da frequenti piogge estive mentre in inverno le giornate sono calde e soleggiate.

pretoria

FORMALITA’: Occorre un passaporto con una validità residua di almeno 6 mesi e almeno 2 pagine contigue bianche. Ai cittadini italiani non viene richiesto alcun visto, tuttavia in aeroporto viene comunque rilasciato un permesso per soggiorni non superiori ai novanta giorni.

CONSIGLI UTILI: La situazione sanitaria del paese è decisamente buona rispetto ad altri stati africani e le strutture mediche, quelle private, sono in grado di offrire prestazioni di buon livello. Non ci sono grandi precauzioni da prendere anche se si raccomanda di portare con se farmaci standard che potrebbero rivelarsi utili. In alcune aeree del paese incluso il Kruger National Park si consiglia, ma non è obbligatoria, la profilassi antimalarica.

Tra i souvenir inevitabilmente più richiesti o comunque ricercati, gli oggetti artigianali sono in cima alle liste di ogni viaggiatore. Tra questi spiccano le sculture lignee che rappresentano animali o uomini. Va detto però che, nonostante alcune siano davvero di ottima fattura, non fanno parte dell’artigianato tradizionale. Le ceramiche, le perline e le ceste zulu sono regali certamente apprezzati.

FUSO ORARIO: Quasi come essere a casa: in Sudafrica bisogna portare le lancette avanti di un’ora rispetto a quella italiana. Nessuna differenza di orario invece quando da noi vige l’ora legale.

di Paolo Sacchi (in esclusiva per La Settimana Sportiva)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.