In medio stat Virtus

Con il pareggio di Gubbio, la Virtus Verona mantiene la media perfetta di punti per partita. La versatilità dell’assetto di gioco è un valore aggiunto in una fase in cui è valorizzato il contributo di Danti e Pittarello in fase offensiva.

Una sconfitta sul campo della prima della classe, una vittoria in casa contro un’ambiziosa rivale d’alta classifica e un pareggio colto su di un terreno che in passato aveva offerto più dolori che gioie. Il cammino della Virtus Verona è in quella media che i saggi del passato consideravano virtù per eccellenza. Quindici punti in undici gare valgono alla compagine di Gigi Fresco il decimo posto più o meno virtuale nel girone B della serie C. Ovvero una tabella di marcia in linea con un ideale obiettivo in termini di risultati e prestazioni.

La sconfitta di Padova è finita nel dimenticatoio nel giro di sette giorni. Riccardo Cazzola e soci hanno risposto con due prove convincenti – soprattutto la prima – contro avversarie insidiose. Prima hanno mandato al tappeto con un perentorio 3-0 una Feralpi Salò imbrigliata a centrocampo e fatta apparire al Gavagnin più modesta di quanto direbbe la graduatoria. Da Gubbio sono tornati con un punto che significa altro fieno in cascina, al temine di una gara in cui, almeno nella prima parte, la formazione di Borgo Venezia era sembrata poter sferrare la zampata decisiva.

Visti all’opera, i rossoblù hanno il retrogusto di un cocktail gradevole. Un mix di elementi con un passato nelle categorie superiori che fa da chioccia a giovani o meno giovani alle prime avventure in Lega Pro. Una miscela che deriva da un lavoro di scouting e di tessitura in cui il bilancino del minutaggio degli under è calibrato alle esigenze delle singole gare.

Un po’ come gli artisti maneggiano la creta, da qualche settimana il buon Gigi ha ritoccato la propria squadra, plasmando il suo undici secondo le esigenze del momento. Simone Bentivoglio, rientrato dall’infortunio, è stato schierato dietro le due punte, al vertice di un rombo di centrocampo che in qualche occasione ha sostituito, almeno per questa fase, il 4-3-3 su cui la Virtus finora si orienta con maggior frequenza. L’ex centrocampista del Chievo si sta dimostrando un uomo di spicco nell’economia della compagine. Ha qualità, esperienza, ma anche carisma: sul campo si fa sentire dai compagni non solo con la palla ai piedi, in una linea mediana in cui la grande sorpresa è Lorenzo Lonardi, un classe ’99 pescato dall’Ambrosiana che si sta rivelando una scommessa ampiamente vinta.

C’è un’altra mossa che sta pagando e il tabellino dei marcatori ne è la prova del nove. Anzi, del dieci, come suggerirebbe il numero di maglia di Mimmo Danti. Da qualche tempo il capitano ricopre una posizione più centrale in attacco. Quando indossa i panni di una sorta di seconda punta, si trasforma più spesso da Clark Kent in Superman, come è avvenuto anche nell’occasione del suo gol in Umbria. Da una posizione più accentrata il trequartista sembra garantire un maggior contributo in termini di brillantezza e pericolosità. Contro difensori centrali meno rapidi, può mettere in mostra la sua agilità e il fiuto del gol, come nel caso della rete segnata al Gubbio. Insomma, in area si fa sentire con costanza, rispetto a quando opera partendo dalle corsie esterne. Con Filippo Pittarello la coppia appare ben assortita. Anche per merito del suo compagno di reparto, sia chiaro, che con nonchalance si è calato nella parte di punta centrale al posto dell’infortunato Michael De Marchi e superando nelle gerarchie un Rachid Arma non ancora al top.

Alla sua prima stagione da professionista, per Pittarello la domanda è come sia stato possibile che per anni un giocatore del genere sia stato confinato nelle ferie dilettantistiche. Sarà che l’aria del Gavagnin fa bene a molti, ma nel suo caso è eclatante. Qui è finalmente valorizzato un giocatore che se al primo approccio appare un elemento innanzitutto volenteroso e che garantisce disponibilità al dialogo sul piano tattico, partita dopo partita si è svelato quale attaccante di valore sia in termini di qualità balistiche che doti tecniche. Un uomo in più, in una Virtus che nel medio ci sta benissimo.

(Foto Virtus Verona / Liborio)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.