Chievo v Lazio – Albano Bizzarri a tutto campo

Un numero uno, in tutti i sensi. Statistiche alla mano, Albano Bizzarri è stato il miglior portiere della serie A 2014/15 rispetto alla percentuale di numero di tiri in porta subiti e le parate effettuate. Il giornale sportivo più letto in Italia lo ha collocato a secondo posto nella classifica assoluta di rendimento tratta dalle proprie “pagelle”, dietro solo a un mostro sacro come Gianluigi Buffon. Un merito, ci mancherebbe, da condividere con i compagni del settore arretrato, quanto è indubbio che l’arquero argentino, decano tra gli estremi difensori della massima serie, rappresenti oggi come ieri una garanzia assoluta per il ChievoVerona. Nel frattempo, sul campo, lo ha già riconfermato alla prima occasione: a detta di tutti gli osservatori, alla prima giornata di campionato in quel di Empoli ha sfoderato la solita eccellente prestazione.

Dopo il meritato successo per 3-1 in Toscana in copertina sono andati i tuoi compagni dell’attacco autori di marcature pregevoli. Nel primo tempo però se non ci fosse stato Albano Bizzarri…
La funzione del portiere è quella di parare. Sono contento che i miei interventi siano arrivati in un momento delicato in cui l’Empoli ci stava mettendo sotto pressione. Per fortuna dopo l’intervallo la partita è stata completamente diversa. Il calcio è bello anche per questo motivo: probabilmente nessuno pensava
che avremmo potuto segnare tre gol in dieci minuti. Al rientro dagli spogliatoi avevamo voglia di cambiare l’andamento della gara e ci siamo riusciti

Il vero Chievo è quello della ripresa?
Una squadra che si vuole salvare deve avere l’atteggiamento mostrato nella seconda parte di gara. Speriamo che le difficoltà del primo tempo comunque ci servano da lezione. La permanenza in A del Chievo è il mio obiettivo stagionale. Conosco bene quale sia il ruolo di un portiere di una squadra che lotta per salvarsi e la relativa importanza, dunque è fondamentale dare il massimo e lavorare in settimana per poter raccogliere i frutti ogni domenica.

Il tuo compagno e amico Izco sarà fuori causa per qualche mese a causa di un brutto infortunio. Sentite la sua mancanza?
Mariano è un giocatore importante sia in campo che nello spogliatoio. È un ragazzo simpatico che manca a tutti. Dopo un infortunio del genere la speranza da parte di tutti è vederlo tornare al più presto a giocare con noi. Lo aspettiamo.

Cos’è il Chievo per Albano Bizzarri?
Una società in cui si sta benissimo, una famiglia in cui la struttura organizzativa funziona perfettamente e dispone di un bellissimo centro sportivo in cui trascorriamo molto tempo. E poi adoro il rapporto umano con i tifosi. Splendido.

Sei alla nona stagione in serie A: cosa ti affascina maggiormente del calcio italiano? Potrei dire l’intensità e la concentrazione con cui si vive ogni partita. La cura del dettaglio, l’idea che non si possa sbagliare nulla in campo poiché ogni errore si paga.

E cosa cambieresti?
Innanzitutto eliminerei tutte le piste di atletica tra gli spalti e il terreno di gioco L’atmosfera ne gioverebbe: uno degli aspetti più stimolanti per chi gioca è sentire vicino il pubblico, proprio come avviene in tutti gli altri Paesi europei.

Qualcuno mormora che il numero di compagini di serie A dovrebbe essere ridotto di un paio, mentre in Argentina la Primera Division è stata allargata a trenta club. Che ne pensi?
Credo che la cifra di venti squadre in serie A sia la soluzione ideale. Diciamo pure che nel mio Paese hanno esagerato: è stata una decisione un po’… “all’Argentina”: trenta sono decisamente troppe.

Al Bentegodi arriva la Lazio, la tua ex squadra che peraltro hai già avuto occasione d’incontrare lo scorso torneo: vivi emozioni particolari nell’affrontare i biancazzurri?

È naturale che per me sia una gara diversa dalle altre, come accade ogni volta che si affronta un club in cui si ha militato in passato. Personalmente, ma anche ai miei compagni, stimola il fatto di avere di fronte una grande squadra con cui vogliamo far punti. Le prime giornate della stagione valgono come le ultime, dunque
proveremo a incrementare il nostro bottino fin da domenica sera.

Con il tipo di gioco di Maran nella passata stagione il Chievo si era dimostrato un osso duro per le grandi…
La legge numero uno all’interno del nostro spogliatoio è che se tutti corriamo, lottiamo e non diamo nulla per perso, possiamo essere una squadra in grado di creare problemi a ogni tipo di avversaria, grandi incluse. Se invece abbassiamo l’intensità, allora possiamo trovare delle difficoltà. Sappiamo che è così, soprattutto contro formazioni di qualità: se vogliamo ottenere dei risultati non dobbiamo mollare mai.

I biancazzurri arrivano a Verona con alle spalle la trasferta europea di Leverkusen. Credi che ne potrebbero risentire? 
Non penso. Innanzitutto perché la Lazio ha una rosa molto ampia. Inoltre ha giocatori di alto livello abituati a giocare nelle competizioni europee e dunque al doppio impegno settimanale. In ogni caso per noi sarà una partita molto difficile: non dimentichiamoci che affronteremo la squadra che è arrivata terza nella passata stagione. Non ci sarà Biglia ma gioca Cataldi che è un bravissimo calciatore e un ragazzo con la testa a posto, merce rara tra i giovani di oggi.

Sono cambiati i giovani rispetto alla tua generazione?
Tantissimo. Sono cresciuti diversamente, forse magari anche per colpa di noi “vecchi”: ciò che sognavamo noi da bambini loro lo hanno già. Per dire: solo dopo trenta partite da titolare [nel Racing] sono riuscito a comprami una Golf usata. Per chiamare a casa, magari una volta ogni dieci giorni, dovevo cercare la cabina telefonica pubblica. E chi aveva un computer in quell’epoca? Praticamente nessuno. Quando si entrava in
uno spogliatoio di calcio ci si doveva guadagnare rispetto e spazio e lo si otteneva lavorando sodo. Anche la quotidianità con i compagni di squadra era differente. Senza contare i telefonini, che hanno stravolto il modo di comunicare e i rapporti tra le persone. Chi invece ha già tanto, ancor prima di diventare calciatore di serie
A, talvolta è portato a pensare che il calcio sia avere l’automobile o l’orologio di marca. E non è così.

Chievo-Lazio sarà una partita speciale anche per i tifosi gialloblù della curva che da domenica vi sosterranno dai gradoni della Curva Nord.
So che ci tenevano tanto a spostarsi in quel settore e adesso finalmente si è concretizzata questa possibilità. Quel che so che non cambierà è che continueranno a sostenerci come hanno fatto fino a oggi. È la prima di campionato nel nostro stadio e dunque speriamo rifarci dopo la delusione patita in Coppa Italia e regalargli una vittoria per festeggiare in maniera completa la giornata.

di Paolo Sacchi

in esclusiva su MondoChievo (01, stagione 2015/16)

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Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.