La Grecia che non chiude

Sentir dire che “la Grecia chiude le frontiere agli italiani” è lo specchio della superficialità e della banalizzazione di una notizia. Omettere o, per chi legge, non soffermarsi sui dettagli può generare un cortocircuito tale da alimentare chiavi di lettura che poi straripano nella disinformazione o nel vittimismo da strapaese. La notizia corretta è che Grecia ha riaperto le frontiere con 29 paesi ma, al momento, non ancora con l’Italia, la Francia, la Spagna e il Regno Unito e qualche altra decina di stati.

Al di là dei titoli dei pezzi come quello riportato – mettiamola così, semplicistico – l’errore è fermarsi lì e trarre le conclusioni. Sarebbe stato sufficiente investire un paio di minuti di lettura per evitare di pensare che gli italiani sono i Calimero d’Europa, discriminati dai greci cattivi, o piuttosto, banalmente, che non potranno andare in Grecia la prossima estate in vacanza. Come ben spiegato, almeno in alcuni ambiti, si tratta oltretutto di un provvedimento momentaneo: il governo greco, infatti, aveva già preannunciato l’apertura dei propri confini in tre diverse fasi, il 15 giugno, poi il 1° luglio e quella finale del 15 luglio, quando dovrebbero riaprire tutte le attività. A volte può essere che alcuni media facciano di tutto per produrre sensazionalismo. Altre invece sarebbe sufficiente leggere per intero gli articoli.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.