La mano del mister

Un dopopartita di una dozzina di anni fa al Chievo, uno dei tanti di una stagione in cui fu già evidente che Stefano Pioli fosse un allenatore di livello, al di là di averlo apprezzato come persona per bene e seria fuori dal campo.Lo scudetto conquistato col Milan nella sua vera e prima grande occasione della carriera, peraltro in costante crescita, è arrivato alla guida di una squadra sulla carta inferiore alle altre tre contendenti e di certo con la rosa meno ampia e dal monte ingaggi ridotto. Ovvero una situazione di quelle in cui la cosiddetta “mano del mister” vale eccome.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.