Il Vicenza perde a Reggio Calabria. Al Granillo tre gol in dieci minuti chiudono la gara ad inizio ripresa. La classifica resta invariata.
Dopo cinque gare, al Granillo termina la più lunga serie positiva del Lane da inizio stagione. Il 3-1 a suo mondo è beffardo per la formazione di Brocchi. Sul piano della volontà, dell’impegno e della compattezza, fino al gol del vantaggio dei padroni di casa, i biuancorossi sembravano essere sulla strada giusta. Poi è cambiato tutto.
Parafrasando il detto, per il Vicenza l’erbavoglio non è cresciuta neanche nel giardino della Reggina. Dopo una buona mezzora di gioco, è arrivato quel tocco di mano di Brosco e la successiva trasformazione del rigore da parte di Galabinov, a cui sono seguiti dieci minuti letali a cavallo dell’intervallo in cui la gara ne è risultata stravolta.
Al netto del penalty e della giocata di Menez che è valsa il raddoppio, la squadra di Stellone ha vinto capitalizzando al meglio un paio di situazioni estemporanee agevolate da altrettanti errori. Così la ripresa è diventata una sorta di esercizio di stile, col primo e insolito errore di Contini a generare la marcatura del 3-0.
De Maio e soci tornano a casa a testa bassa al di là dei demeriti, enfatizzati da una sterilità offensiva che paga anche il prezzo delle assenze pesanti che segneranno anche la prossima tornata di campionato al Menti con la Ternana
Il volenteroso Vicenza di ieri, per inciso più brillante di quello della vittoria casalinga col Pordenone, a undici gare dalla fine e a dieci dalla sfida del Moccagatta che chiuderà la stagione, oltre che con l’Alessandria nel frattempo ha in calendario solo un altro scontro diretto, in casa col Crotone. Facile fare i conti: per rientrare nel giro playout d’ora in avanti è indubbio che serva far punti anche quando il pronostico non li vedrà favoriti.
Paolo Sacchi
Riproduzione riservata
(Foto LR Vicenza)
