L’anima dell’Aglio

La saggezza popolare non passa mai di moda. Il Chievo sublima il celebre detto “chi non risica, non rosica” in 120 minuti di passione, tensione ed emozione al Bentegodi nel preliminare dei playoff di Serie B contro l’Empoli. Che il pari valesse una vittoria, lo si sapeva. E pareggio è stato e con esso l’accesso alla semifinale contro lo Spezia.

Contro la formazione di Pasquale Marino la posta in palio non ha intimorito il Chievo. Si è apprezzata una gara a viso aperto fin da subito, tra due formazioni che hanno provato a superarsi più che a cercare di temporeggiare in attesa di un colpo vincente. Uno scenario identico a quello avvenuto ieri sera nell’altro confronto in programma per la parte bassa del tabellone tra Cittadella e Frosinone.

Le due partite avvincenti hanno confermato l’equilibrio assoluto di questo interminabile torneo. Gli episodi, come spesso accade, hanno determinato l’incredibile storia delle due partite, vissute sul filo del rasoio. A Verona la contesa si è trasformata in una sorta di sagra estiva: quella del mangia-rigori. Prima Ricci si divora uno “in movimento” su assist di La Mantia, poi è Djordjevic a sprecare la massima punizione che potrebbe mettere in discesa la ripresa dei suoi. Ad un giro di lancette dal novantesimo la parata di Šemper sulla conclusione dal dischetto di Ciciretti regala al Ceo un’ancora di salvezza in una situazione che avrebbe ucciso la sfida e mortificato Obi e soci. Invece accade che San Adrian da Zagabria faccia il miracolo e quando Garritano (ancora lui, non a caso) trova il pertugio giusto, sembra fatta. Invece no. Dopo che La Mantia si divora l’ennesimo penalty della serata, Tutino rimette l’Empoli in corsa. L’assedio finale non produce però nulla e quando, finalmente, arriva il secondo e definitivo triplice fischio, la Verona clivense può finalmente esultare.

La qualificazione alla doppia sfida con lo Spezia è meritata, sia per la qualità espressa che la capacità di interpretazione della gara da parte dell’eclettico organico gialloblù. Sulla linea del Piave, Alfredo Aglietti ha mandato in trincea i suoi “Ragazzi del ’99” in versione calcistica per portare a casa il passaggio del turno in un ultimo lembo di gara in cui a fianco di Renzetti e soci si sono visti Zuelli, Karamoko, Cavar, al debutto assoluto, e un Ceter in versione boa di salvataggio. Un Chievo cresciuto anche sul piano dell’autorevolezza dei suoi interpreti, al netto delle sporadiche concessioni all’inesperienza. Leverbe, Rigione, Dickmann sono elementi sempre più centrali nelle dinamiche nel progetto tattico, l’interazione tra Obi, Segre ed Esposito è ottimale, così come ogni innesto a partita in corso interpreta la situazione contingente.

Mentre la sfida tra un Vignato in grande crescita di condizione e il variopinto Ciciretti è finita per distacco appannaggio di Emanuel, se Garritano si conferma e simboleggia cuore, disponibilità e determinazione, la palma di migliore in campo stavolta va direttamente al mister gialloblù. “Aglio” ha preparato la partita in maniera eccellente sia sul piano tattico che psicologico contro un team tra i più costosi e singolarmente meglio dotati della serie B. Il suo Chievo sembra rispecchiare la sua anima di uomo capace di imporsi nel gruppo in maniera attenta quanto incisiva.

La lunga estate del Chievo dunque continua, con pieno merito: l’appuntamento è per sabato sera, sempre alle 21, sempre al Bentegodi (ritorno martedì 11 agosto al “Picco”) in un testa a testa con lo Spezia che durerà al massimo 180 minuti e in cui gli aquilotti partono con il vantaggio della posizione di classifica. Al Chievo servirà dunque almeno vincere una partita per arrivare a sfidare in finale la vincente di Pordenone-Frosinone. Il sogno continua.

(Foto Maurilio Boldrini / AC ChievoVerona)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.