L’esonero del campione

Chiasso, 2 aprile 2015; Chiasso – Le Mont Losanna

Non dev’essere facile passare dallo Stadio Olimpico di Berlino al Riva IV di Chiasso. Dalla finale dei Mondiali alla lotta per non retrocedere nella serie B svizzera. Nei panni di terzino destro Gianluca Zambrotta è stato uno dei giocatori più apprezzati dell’intera storia del calcio italiano. Gran corsa, controllo con entrambi i piedi, eccellente nella fase di copertura come quella di spinta. Un bel vedere, insomma. Juve, Milan e nazionale sono stati i suoi terreni di caccia sulla fascia. Comasco d’origine, ha terminato la carriera a Chiasso, giusto due passi dalla sua casa natale di San Fermo della Battaglia, pochi chilometri dal confine. Il passo da calciatore ad allenatore per atleti di quel calibro spesso è breve. Nell’autunno del 2013 i rossoblù decidono di affidargli la guida tecnica della squadra in un momento delicato della stagione: Zambrotta si sposta così di qualche metro a destra, finendo direttamente in panchina. Il primo anno va bene e in qualche modo i momò si salvano. Nella seconda stagione invece la formazione fatica a tenere il passo e scivola verso il fondo, nonostante, almeno secondo i dirigenti – tra cui Fabio Galante – abbia una rosa di qualità.

La vigilia della partita con il Le Mont, piccolo club di Losanna, è delicata: è uno scontro diretto con l’ultima della classe, staccata di cinque punti e ci si attende una reazione dopo una serie di sconfitte inattese. Al calcio d’inizio Zambrotta passeggia nervosamente sul lungo linea: visto dal basso, spiccano le gambe a arco, marchio di fabbrica di chi le fasce le ha percorse per anni. In campo nel Chiasso ci vorrebbe uno come lui: serve grinta, ritmo, qualità. L’unico che sembra provarci è Regazzoni, l’elemento più esperto, ma si intuisce fin da subito che la squadra ha in parte staccato la spina nei confronti della guida tecnica. Hassel, il trequartista che dovrebbe dare qualità, sparisce dal gioco, Parfait corre a vuoto e non ne combina una giusta.

I titoli vinti da calciatore qui servono a poco: la formazione è sfilacciata, con poche idee e ancor meno determinazione. Una galleria degli orrori ed errori individuali. Il Le Mont passa facile per tre a zero e i sostenitori del Chiasso reagiscono. A fine gara entrano in campo: provano a togliere le maglie ai propri giocatori, come a dire che stanno disonorando la maglia. Ristabilita la calma, in molti si fermano ad attendere l’uscita del tecnico per contestarlo. Una scena inconsueta per uno che ha sempre trovato solo tifosi ad applaudirlo. Il rapporto è ormai consunto: nel giro di poche ore arriverà l’esonero. Così va il calcio, anche per i campioni del mondo.

Paolo Sacchi

Chiasso 0-3 Le Mont Losanna

Marcatori: Mustafi (rig) 26, Kololli 51, Dubajic 64.

Chiasso: Martinazzo, Felitti (Diarra 59), Rouiller, Sembroni, Quaresima, Reclari, Parfait (Franin 85), Hassell (Viçosa 54), Regazzoni, Pacar, Magnetti. All: Zambrotta

Le Mont: Brenet, Getaz, N’diaye, Lavanchy, Tall, Martin, Kololli, Zambrella, Fejzulahi, Mustafi, Dubajic. All:Gross

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.