Mondonico e il Chievo

Lo avevano definito “tecnico di provincia” nella più nobile accezione che l’aggettivo potrebbe avere. La sua carriera, sul campo, in panchina e, negli ultimi anni, in televisione, è conosciuta e apprezzata da tutti. Promozioni e soddisfazioni con la sua Cremonese, poi Atalanta, AlbinoLeffe, Como e non solo, senza dimenticare le stagioni – e le vittorie – con il Torino e la Fiorentina. La scomparsa di Emiliano Mondonico – per la quale la Redazione di CasaChievo si unisce al cordoglio unanime – è anche la perdita di un uomo che in ogni occasione della sua carriera – anzi, vita – ha espresso i valori del genere di calcio che ci piace di più.

L’ultima volta che abbiamo incontrato mister “Mondo” risale al gennaio scorso, a Bergamo, in occasione della trasferta del Chievo contro l’Atalanta. Uomo umile quanto affabile, avevamo scambiato con lui qualche parola nel prepartita. Il suo sorriso ci aveva tratto in inganno: avevamo immaginato un decorso positivo della malattia che era tornata a colpirlo qualche mese prima. Anche il Chievo, a suo modo, ha legato episodi felici della propria storia a Emiliano Mondonico, intento ad allenare l’avversaria dei gialloblù in partite speciali che vogliamo rievocare qui con l’intento di ricordarlo rispettosamente.

Sul campo, Mondonico e il Chievo si sono curiosamente incontrati solo in cinque occasioni. Almeno due di queste però hanno segnato due eventi importanti nella storia del sodalizio di Luca Campedelli. La prima è addirittura memorabile: l’esordio assoluto in serie B. Freschi della promozione dalla C1, il 4 settembre del 1994 al Bentegodi gli uomini di Alberto Malesani si sono trovati un ospite d’eccezione a conferire ulteriore dignità all’evento. Il calendario aveva assegnato un abbinamento non certo semplice per iniziare la nuova avventura al piano più alto fino a quel momento mai raggiunto. L’Atalanta, considerata tra le formazione più attrezzate del torneo, tanto da avere chiamato al timone un allenatore da serie A come Emiliano Mondonico, col compito di cancellare immediatamente la retrocessione subita l’anno precedente. Di fronte a un folto pubblico, la gara finì con un pareggio a dispetto dei pronostici della vigilia. A decidere il risultato fu un finale scoppiettante: vantaggio ospite di Scapolo al 78’ e pari di Giordano, strappato con le unghie in pieno recupero. Per Rolando Maran e compagni fu il primo mattoncino di una stagione che si sarebbe conclusa con una meritatissima salvezza. Gioia solo rimandata per “Mondo” e i suoi uomini. La vittoria sui gialloblù arriverà nella partita del girone di ritorno (3-2) al termine del quale festeggeranno il ritorno nella massima divisione.

L’altro incrocio storico con il buon Emiliano avviene in una serata gelidissima, il secondo giorno di febbraio del 2012. Nel freddo dello Stadio Piola, Gennaro Sardo e soci sono gli avversari che il tecnico deve affrontare alla sua prima assoluta sulla panchina del Novara: è stato scelto per cercare di rilanciare la formazione al posto di Attilio Tesser. In effetti i piemontesi stanno vivendo un momento di difficoltà nel corso della loro prima stagione in serie A. La gara, che ricordiamo sempre con piacere, si  trasformerà in una sorta di altra pietra miliare nella storia del club. Dopo una mezz’oretta dal calcio d’inizio, Sergio Pellissier sguscia nell’area di rigore avversaria e realizza il suo centesimo gol complessivo con la maglia gialloblù. Nel finale, Théréau e Mascara completeranno il punteggio sul 2-1 per i gialloblù. L’unico dispiacere è che la vittoria un po’ rovini il ritorno in panchina di Mondonico, che chiuderà definitivamente la sua onorata carriera in panchina quattro partite più tardi. Ma pure lui sapeva bene che così a volte va il calcio, nel bene e nel male.

Buon viaggio, mister.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.