Genova, 30 marzo 1991; Genoa – Sampdoria
Più che realpolitik, è questione di realclassifik. Il derby di ritorno del torneo che terminerà con lo scudetto della Sampdoria e l’approdo europeo del Genoa si conclude con un pareggio ad occhiali. Sano realismo più che una torta preconfezionata. Dopo essersele date di santa ragione nella gara d’andata, che farà svoltare verso l’alto la squadra di Bagnoli, al ritorno si pensa soprattutto a muovere in avanti la graduatoria verso gli obiettivi di entrambe le compagini. Una partita senza grandi emozioni ma che entrambe le squadre e le relative tifoserie archiviano felici: troppo importante continuare a volare alle rispettive altezze in un momento topico della stagione.
Il Doria parte senza Roberto Mancini, che entrerà solo in un finale in cui il Genoa resterà orfano di Claudio Branco, espulso da Lanese dopo un’entrata scorretta. Insomma, nessun vincitore ma anche nessun vinto. Le note sono soprattutto di colore, in uno stadio vestito a festa – e che è in procinto di organizzarne due a stretto giro, visto l’andazzo – in cui i blucerchiati si presentano con la divisa bianca a strisce orizzontali, quella da trasferta. Con ragione, visto che sugli spalti, per ragioni di calendario e di presenze numeriche, è il Genoa il padrone di casa. Splende il sole su Marassi e lo farà almeno fino al termine di quella irripetibile stagione.
Paolo Sacchi
Genoa 0-0 Sampdoria
Genoa: Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Caricola, Signorini, Ruotolo (Fiorin 71), Bortolazzi, Aguilera, Skuhravy, Onorati (Ferroni 66). All: Bagnoli.
Sampdoria: Pagliuca, Mannini, Invernizzi, Pari, Vierchowod, Lanna, Lombardo, Cerezo (Mikhailicenko 76), Vialli, Branca, Dossena (Mancini 80). All: Boskov.