Il ritorno del Guerrero – Cronache dal Perù /4

Neppure José Mallqui, politico e presidente dell’Ancash, avrebbe potuto immaginare di assistere alla telenovela più intrigante del calcio peruviano. Lui, noto censore di in un altro caso d’indisciplina con al centro il tecnico Uribe durante una trasferta in Giappone, che costò il posto all’ex giocatore del Cagliari, nel novembre 2007 si è trovato ad assistere a uno dei principali casi giornalistico/sportivo/processuale della recente storia del Paese.

Quella che ha coinvolto Paolo Guerrero, forse il giocatore più famoso della nazione, e Medina Magaly, regina del gossip peruviano (in pratica una versione agguerrita di Silvana Giacobini). Velocemente: la Magaly, nel suo programma Medina TeVe, mostra delle foto scattate dalla sua troupe. Asserisce che ritraggono il centravanti dell’HSV la sera prima del match col Brasile, di notte, in un “locale notturno” (il TGI Friday’s) con la modella Fiorella Chirichigno.

Guerrero invece contesta la versione della giornalista. Anzi dice che si, si era visto con la ragazza, ma semmai due sere prima, sicuramente non di notte e comunque col permesso dell’allenatore. Se nel nostro piccolo ci saremmo accontentati di essere usciti con la señorita da competizione indipendentemente dal giorno, Guerrero invece s’incazza e denuncia la Magaly per diffamazione. Al processo, entrambi restano fermi nelle loro versioni. Il vantaggio di testimonianze e prove a favore determina l’esito che si chiude con la sentenza di incarcerazione (incarcerazione, abbiamo scritto bene) per la giornalista che finisce in cella nell’ottobre scorso. Ci resta per poco meno di tre mesi dei cinque previsti, giusto il tempo di scrivere un libro sulla sua esperienza dietro le sbarre e lanciato sul mercato la settimana scorsa. Il tutto mentre l’avvocato di Guerrero chiede che la pena venga incrementata qualora la Magaly in futuro si dovesse occupare delle vicende personali dell’attaccante. Dubitiamo che lo farà.

Per Guerrero non è certamente un periodo fortunato con la nazionale. Rientrato recentemente dopo aver scontato sei turni di squalifica, abbiamo letto che prima dell’ultimo ritiro in previsione del recente doppio impegno contro Ecuador e Bolivia – altre due sconfitte  – si sarebbe radunato con i compagni per spiegare che la dichiarazione di “poca competitività della squadra a livello internazionale” non sarebbe dovuta alla loro qualità come i giornali hanno scritto male interpretando le sue dichiarazioni. Ma soprattutto, nel dopopartita seguito alla sconfitta interna con l’Ecuador di domenica scorsa, Guerrero ha dichiarato davanti alle telecamere che una delle cause della sua cattiva forma è l’imitazione con cui il comico Carlos Álvarez lo interpreta nel programma televisivo “El Especial del humor”, che gli farebbe perdere di concentrazione.

Per chiarire: nel personaggio “Paolin lin lin” viene rappresentata una versione, come dire, un po’ effeminata, del bomber, che nella realtà gode di un’immagine tra il macho/modello sciupa femmine e la popstar. Nel botta-e-risposta tra i due, Guerrero avrebbe pure affermato che siccome Alvarez è gay non è giusto che tutti i suoi personaggi debbano per forza esserlo. L’incidente però fortunatamente stavolta s’è chiuso a tarallucci, o meglio, porcellino d’india e vino poche ore dopo con una pax televisiva davanti alle telecamere in un programma serale di grande ascolto, dove il comico aveva prontamente invitato il calciatore per un chiarimento.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.