Tri d’assi

Il calcio non è il gioco delle carte. Anche se hai in mano le migliori, per vincere devi saperle calare sul tavolo.

Nel tris della Virtus Verona al Gavagnin contro l’Imolese i rossoblù hanno confermato ancora una volta che la loro stagione non è straordinaria per caso. Quarta miglior difesa del girone – con in mezzo una coppia di ragazzi nati tra il 1998 e 1999 e sull’esterno destro un 2001 – con tre sole sconfitte in ventuno partite, ieri hanno conquistato la settima vittoria andando a segno con il trio di attaccanti, suggello di una gara in cui hanno dimostrato di essere una squadra solida, competitiva ma, soprattutto, consapevole.

Gli uomini di Gigi Fresco hanno affinato la loro capacità di stare sul terreno di gioco. Hanno individuato i loro punti di forza e i propri limiti e li hanno trasformati a proprio vantaggio nella lettura delle partite. A prescindere dalle carte nel proprio mazzo, giocano a testa alta, con sagacia e maturità. Contro la formazione emiliana a segno sono andati in rete PittarelloDanti ed Arma.

Destino o meno, appare all’orizzonte un significato simbolico nella contemporaneità delle loro marcature. Tre giocatori che rappresentano tre storie personali diverse e contemporaneamente tre anime della Virtus. La voglia di emergere e la determinazione, la continuità e la classe, l’esperienza acquisita con il tempo.

L’imolese è finita KO innanzitutto sul piano della personalità che la Virtus ora è consapevole di avere. Se vogliamo, proprio come avviene nel caso delle squadre “forti”, ieri è stata fortunata in un paio di crocevia, dimostrando però che la sorte spesso aiuta chi sa attirarla.

Mentre Bentivoglio celebra la sua 400a partita da pro e capitan Danti il 30esimo centro in rossoblù, guardando avanti ci sono Legnano e Arezzo, due sfide per consolidare una posizione che fa sognare ma non troppo: il pragmatismo in via Montelungo viene prima di tutto.

(Foto Virtus Verona / Liborio)

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Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.