L’acuto Osservatore a Sanremo

Sarebbe passata come una trovata della serie “basta che se ne parli”, una di quelle in cui gli autori raschiano il barile delle idee. Invece stavolta il trash ha generato una perla assoluta. Il commento dell’Osservatore Romano sulla performance di Achille Lauro al Festival di Sanremo, sul cui palco si è “battezzato“, lo trovo straordinario, pura intelligenza raffinata. Da manuale, se vogliamo, di comunicazione aziendale.

“Non c’è stato nella storia un messaggio più trasgressivo di quello del Vangelo”. Lo scrive Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, a proposito della polemica sull’esibizione del cantante. “Chiamati in causa da Fiorello alla cui simpatia non si può resistere, eccoci qui a dire la nostra, come richiesto, su Achille Lauro. In punta di piedi. Perché Sanremo è Sanremo. L’Osservatore è L’Osservatore. Volendo essere a tutti i costi trasgressivo, il cantante si è rifatto all’immaginario cattolico. Niente di nuovo”, spiega.

“Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie. Non ci sono più i trasgressori di una volta”

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.