Chievo, mercato okay

La presentazione ufficiale di Barba, Obi e Rossettini – in ordine decrescente nel calendario degli arrivi a Veronello e a cui, nelle ultimissime ore, si è aggiunto quello di Burruchaga – ha di fatto sigillato la rosa con la quale il Chievo si è presentato ai nastri di partenza della nuova stagione. Al termine della finestra estiva delle trattative di mercato, nonostante i noti motivi abbiano inizialmente penalizzato il club di via Galvani, Giancarlo Romairone è riuscito nel suo intento: rinfrescare una formazione già di buon livello mantenendone intatta sostanza e competitività. In soldoni, i gialloblù hanno rinnovato i propri ranghi abbassando quanto possibile l’età media senza perdere i bonus d’esperienza e qualità da sempre determinanti per la conquista delle recenti salvezze. In più, il Diesse ha aggiunto – o riportato a casa – giovani dalle belle speranze in ottica futura. Prima di fare un passo avanti, facciamone uno indietro: le uscite. Al netto di un commiato già ampiamente definito (Inglese) ed altri tre, seppur dolorosi, necessari in un percorso di svecchiamento (Dainelli, Gobbi e Gamberini), le uniche due cessioni registrate nel corso dell’estate sono quelle di un giocatore che ha seguito il vecchio mister (Castro) e un altro che torna a casa (Bastien). Partenze che, relative monetizzazioni a parte, sono state tutte riequilibrate sul binario degli arrivi.

ATTACCO. Se per Inglese l’erede – e che erede, potenzialmente parlando – era già in casa (Mariusz Stepinski, riscattato dal Nantes), nel frattempo il reparto avanzato si è arricchito di un giocatore d’esperienza (Filip Djordjevic), in un assetto che può contare su un altro riscatto fondamentale (Emanuele Giaccherini) e un ventaglio di personaggi e personalità che non necessitano di presentazione.

CENTROCAMPO. Due gli avvicendamenti sulla linea mediana. Joel Obi ha le caratteristiche – esperienza, grinta, tecnica, visione, fiuto del gol – per ereditare la posizione del buon Lucas. Alle spalle del nigeriano ci sono otto stagioni nella massima serie con Parma, Inter e Torino. Cinque gol in ventidue uscite nel torneo concluso lo scorso maggio con i granata hanno evidenziato la poliedricità di un centrocampista capace nei collegamenti tra le linee. La partenza di Bastien invece lascia – e lancia – al proprio posto un ragazzo che il pubblico del Bentegodi già conosce. All’alba dei suoi ventuno anni, Sofian Kiyine è centrocampista tanto poliedrico quanto già apprezzato da Lorenzo D’Anna. Il mister lo ha avuto con se due stagioni or sono prima del torneo in prestito alla Salernitana. Insomma, parliamo di un ottimo giocatore in prospettiva, dotato di duttilità tattica e qualità tecniche che potranno garantirgli interessanti chance da spendersi in una campionato in cui potrà supportare una linea mediana di sostanza se non come potenziale ricambio degli elementi di fantasia. In più, sul filo di lana, il Chievo ha intercettato dal River Plate Mauro Burruchaga, centrocampista dinamico figlio del ben noto Jorge, match-winner nella finale mondiale 1986 con l’Argentina di Maradona. Classe 1998, ottimo nel possesso quanto nella grinta in fase difensiva, si sa muovere con disinvoltura su tutta la linea mediana.

DIFESA. Luca Rossettini e Federico Barba arrivano da percorsi professionali differenti ma entrambi offrono spunti per poter diventare punti fermi nello scacchiere di D’Anna. L’ex-Genoa lo abbiamo già apprezzato contro la Juve. Altissimo coefficiente di difficoltà, ottima la risposta. Centrale possente, la sua voglia e la sua serietà sono garanzie che unite a esperienza e qualità potranno diventare fondamentali nel corso del suo percorso in gialloblù. Romano de Roma, Barba è un mancino che potrà dare ossigeno sia ai centrali che anche e soprattutto nel pattugliamento della corsia di sinistra. Ha alle spalle esperienze in Bundesliga (Stoccarda) e Liga (Sporting Gijon) e ritrova la serie dopo averla conosciuta nell’Empoli di Sarri. Ultimo ma non ultimo, il giovane estremo difensore Adrian Semper, ventenne talento di cui si parla un gran bene. Crescere sotto l’ala di Lorenzo Squizzi e alla premiata “Università Stefano Sorrentino” non potrà che aiutarlo a spiccare il volo in serie A.

Paolo Sacchi

(Foto Biond)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.