Chievo KO, tra Rino Gaetano e la storia

Il Crotone batte il Chievo e conquista la prima vittoria in serie A della sua storia. Chissà se Rino Gaetano l’avrebbe mai potuto immaginare. Il suo fratello-figlio unico della celebre canzone era convinto che Chinaglia non sarebbe mai passato al Frosinone. Avrebbe mai potuto ritenere un ipotesi plausibile vedere un giorno la squadra di calcio della sua città al massimo livello del calcio italiano? Improbabile, per quanto sia impossibile rispondere. Il 29 ottobre – coincidenza curiosa – del 1950, giorno della nascita del cantautore, gli squali nuotavano in profondità, al terzo livello del calcio italiano. Da lì non si sono praticamente mossi per un trentennio. Nel 1981, alla morte dell’indimenticato autore di “Gianna”, le prospettive erano immutate. Anzi, dopo fu persino peggio: nel 1991 i rossoblù addirittura sarebbero sprofondati in basso: in Prima categoria calabrese. Davvero impensabile immaginare che in venticinque anni si sarebbero trovati invece al punto più in alto.

La sconfitta del Chievo allo Ezio Scida lascia poco spazio alla fantasia. Vero è che gli episodi hanno girato male – su tutti il rigore ingenuo all’ultimo secondo di recupero del primo tempo – però le due scoppole beccate a casa dell’ultima della classe restano difficili da digerire. Gialloblù non al massimo, imprecisi in fase di costruzione e poco incisivi sotto-rete: questo il veloce riassunto di una gara in cui l’avversario –inferiore, parliamoci chiaro – ha dimostrato di avere una gran fame di vittoria. Trotta e soci hanno visto un Chievo non al top e hanno osato crederci. Vittoria meritata, punto. Meritata quanto agognata. Uno stadio festante ha gioito con soddisfazione alla prima e forse insperata vittoria in A della formazione di casa. Una grande festa collettiva, amplificata dalle canzoni di Rino Gaetano sparate al massimo volume dagli altoparlanti dello stadio. E abbiamo ripensato al percorso dei gialloblù nella massima serie, alle emozioni dei tifosi quindici anni fa a Firenze. Un percorso – quello del club di Luca Campedelli – che oggi il Crotone, può soltanto sognare di poter emulare. La consolazione di essere stati testimoni di un grande momento di festa che i tifosi di una piccola squadra ricorderanno tutta una vita va a braccetto a quella che abbiamo avuto rileggendo la classifica: per quanto da analizzare e non sottovalutare, questa sconfitta è da catalogare ad episodio a se stante. Una giornata storta in una stagione finora da voti altissimi. Ad oggi il conto resta decisamente in attivo.

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Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.