Pitagora sosteneva che i numeri governano il mondo. Goethe ne completò l’affermazione, dicendo che le cifre permettono di valutare come il mondo lo si governa. Nessuno dei due s’intendeva di football – per loro sfortuna lo sport più seguito del pianeta sarebbe stato inventato molti secoli più tardi. Tuttavia prendiamo le loro parole come spunto per analizzare la nostra più umile realtà pedatoria.
Chievo e numeri, dunque. Partiamo da quelli, per così dire, inappellabili: la classifica della serie A. Scorrerla e trovare subito Pellissier e soci, lassù al terzo posto dopo sette giornate, risponde a mille analisi. Anche se si sa che il campionato di partite ne prevede altre trentuno, di fronte a tredici punti in sette gare è lecito esser fieri di questa squadra. Altre cifre? Giusto due anni fa di questi tempi Rolando Maran si sedeva per la prima volta sulla panchina gialloblù. Ad oggi contiamo settantasei incontri di campionato: esattamente due interi tornei. Un periodo in cui il Chievo è tornato a sciorinare bel calcio, pragmatico e brillante, indipendentemente dall’avversaria affrontata. Un percorso in cui il club di Luca Campedelli si è rinnovato pur rimanendo fedele a se stesso. Capace di costruire una rosa di qualità, ricca di fosforo, grinta ed esperienza. Muovendosi con sagacia sul mercato e con intelligenza sul campo da gioco. I numeri del biennio di Maran si riassumono in 76 partite, 26 vittorie, 26 sconfitte e 24 pareggi. Il futuro – dal match di domenica sera contro il Milan fino alle sorti della stagione 2016/17 – è tutto da svelare. Una cosa però è certa: per rispondere a Goethe, oggi queste cifre dicono che il Chievo è ben governato. E fa entusiasmare.
Paolo Sacchi (Mondo Chievo n.4 – 2016/17)
