Tra oggi e domani – intervista a Luca Nember

Giusto il tempo di godersi il frutto di dodici mesi di lavoro: per LUCA NEMBER inizia l’altissima stagione lavorativa. Prima di rutuffarsi nel mercato e disegnare il Chievo che verrà’, il D.S. gialloblù tira le somme di un’eccellente stagione.

Direttore, siamo ormai al “rompete le righe”. È il momento dei bilanci: soddisfatto?

Sono un uomo che preferisce guardare avanti, ma non posso non dirlo: è stata una stagione fantastica, frutto dell’impegno e della coesione di un gruppo in cui stati tutti parte essenziale, dal Presidente Campedelli fino ai magazzinieri.

Sul terreno di gioco quanto le è piaciuto il Chievo?

Dall’arrivo di Rolando Maran nello scorso campionato è iniziato un percorso di crescita. Oggi stiamo ammirando una formazione che ha mostrato qualità e solidità nel lungo periodo con un’impronta di gioco definita. E una mentalità vincente: siamo entrati nella prima metà della classifica a fine febbraio e non ne siamo più usciti.

È stata la sua seconda stagione da direttore sportivo: mica male come inizio.

Certi risultati non vengono mai per merito dei singoli: è fondamentale che tutto il gruppo remi all’unisono. E comunque, mai fermarsi a compiacersi: quello del calcio è un mondo competitivo in cui si deve restare sempre concentrati.

Il Chievo in questi sul campo sembra quello dei primi anni di seria A.

Non credo sia giusto fare dei paragoni col passato. Nelle ultime due stagioni abbiamo rimodellato l’organico: della rosa precedente sono restati sei o sette giocatori mentre ne sono arrivati una ventina. Abbiamo intrapreso una strada diversa proponendo nuovamente del bel calcio.

Tra i nuovi chi l’ha sorpresa?

Il piacere più grande è averli visti tutti ben integrati e in grado di dare un contributo, indipendentemente da quanto sono scesi in campo. Abbiamo potuto contare su una rosa che in diversi momenti della stagione ha visto a turno mettersi in luce tutti i giocatori e interi reparti.

Oltre il gruppo, qual è stato il valore aggiunto in campo?

La base è stato l’impegno in allenamento. La cura dei dettaglia e la preparazione di ogni singola partita, inclusa questa col Bologna.

Il trionfo del Leicester autorizza sogni impossibili?

Sognare non costa nulla ma attenzione ai voli pindarici: possono fare male. Certo, sarebbe straordinario un giorno emulare la squadra di Ranieri. Quel che è importante è che il Chievo ha saputo dare concretezza e continuità ad una favola. Questi quindici anni parlano di un presidente che con la sua personalità ha saputo costruire una grande e solida realtà.

Ha già in mente il Chievo di domani?

Abbiamo un gruppo di cui siamo orgogliosi e da cui vogliamo ripartire. Oltre ai rinnovi contrattuali, stiamo valutando diverse situazioni di mercato ma ora è presto per parlarne.

Qualche giovane in arrivo?

L’obiettivo del Chievo è stabilizzarsi in A e per farlo servono giocatori che offrono le migliori garanzie, indipendentemente dall’età. Nel medio periodo però vorrei inserire un paio di elementi giovani che possano aprire prospettive in tutti i ruoli.

Per lei che è sempre viaggio, non le pesa rinunciare alle vacanze estive?

Dovreste girare la domanda a mia moglie e alle mie bimbe. Anzi, devo le ringraziare che mi sopportino. Battute a parte, finché avrò la fortuna e la bravura di restare qui, alle vacanze estive posso rinunciare.

Paolo Sacchi (in esclusiva per Mondo Chievo)

 

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.