Il multiuso di Dazn

Il caso Dazn – utenze «multiuso» a suo modo è paradigmatico di certe tendenze del Paese come il furbismo e il lamentismo, aldilà della legalità e delle postille contrattuali, da leggere sempre bene.La premessa è che Dazn è nel lecito nel limitare l’utilizzo a due dispositivi collegati dallo stesso indirizzo Ip (il contratto parla chiaro) dunque non con chiunque abiti altrove. Pare siano mezzo milione coloro che hanno interpretato (?) il multiuso come extra-domestico. Tali e tanti da da generare la decisione di voler bloccare la prassi consolidata con la motivazione dal «considerevole incremento di comportamenti non corretti che non può essere ignorato».

È plausibile il fastidio di Dazn dell’uso non convenzionale (e il mancato ricavo) della piattaforma su cui gravita poco più di un milione di utenti paganti. Una situazione analoga, se non peggiore, in cui si trovano giornali o organizzatori di corsi online, per dire. Poi se le testate quando vendono pubblicità calcolano anche la distribuzione fraudolenta per valorizzare numeri più interessanti – paradossalmente realistici – è affar loro, ma resta curioso però che sul caso Dazn sia stata trasferita l’idea dell’abbonato defraudato, con tanto di esposti delle solite associazioni. Fino a stimolare una retromarcia dell’emittente. Che sarà eventualmente costretta, se cancellerà il multiuso in senso assoluto, a consentire il diritto di recesso del consumatore con i rischi del caso, ma questa è tutt’altra storia.

Giusto per dare un valore al tutto, stiamo parlando di 29 euro al mese per vedere una marea di partite in diretta. Per noi che allo stadio ci andremmo anche se non fosse per lavoro piuttosto che starcene davanti alla tv, valgono il costo di un biglietto di curva. Per altri, hanno il valore di un paio di aperitivi in centro. Cioè, stiamo parlando di quasi nulla.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.