Azzurro modestia

La nazionale più modesta degli ultimi cinquant’anni pareggia su rigore in casa con la Polonia ed è sconfitta dal Portogallo senza Cristiano Ronaldo. Si chiude così, tristemente, un mediocre lungo fine settimana del calcio italiano. Roberto Mancini non può fare miracoli, né è onestamente possibile chiedergliene. Una vittoria in undici mesi (contro l’Arabia Saudita in amichevole), qualche buon giocatore in prospettiva ma nessuno di spessore e autorevolezza internazionale, Chiellini a parte. Questo è lo stato dell’arte del prodotto interno lordo e netto, in cui viene da chiedersi come l’idea – naufragata – delle “squadre B” avrebbe mai potuto aiutare la causa al netto del fatto che i club di serie A schierano in campo meno del 40% di giocatori selezionabili in maglia azzurra, il minimo storico. Se poi, all’infausto weekend della Nations’ League si sommano la commedia della serie B congelata in attesa della sentenza sui ripescaggi e il blocco della serie C, vien da chiedersi come e da dove possa davvero ripartire il calcio italiano. Di sicuro è difficile far peggio.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.