Caffè amaro per il Bellinzona

Chiasso, 27 febbraio 2013, Chiasso-Bellinzona

È segnalato traffico da bollino rosso verso Milano. Sono giorni intensi anche per i cantieri dell’Expo. Piuttosto evidente ci sia un rapporto di causa ed effetto tra le due situazioni. Comunque sia, tanto vale prenderla con calma. A un paio di chilometri dal confine di stato, a farci desistere dal proseguire verso sud è l’aver letto che in primissima serata è in programma il recupero della partita di Clallenge League – la serie B svizzera – tra Chiasso e Bellinzona. Innanzitutto perché è un derby. In più, giusto nei giorni antecedente alla gara l’occhio ci era caduto su una primizia. Un’inchiesta di quelle che non capita spesso leggere sul mondo del calcio. Il Caffè, domenicale svizzero in lingua italiana, si è messo sulle tracce russe del proprietario dell’A.C. Bellinzona, Gabriele Giulini.

La storia inizia qualche anno prima, quando il fratello dell’attuale patron del Cagliari rileva il club del nord del Ticino. L’obiettivo, conclamato, è riportarlo in Super League elvetica. E non solo: nel contempo, sul piatto piazza la costruzione di un nuovo impianto sportivo all’avanguardia. Un progetto ambizioso a cui è stato già assegnato un nome di battesimo: il “DaiTicino”, da presumere ispirato dall’arena AufSchalke – è presentato come “una cattedrale dello sport”. Primo particolare: non è ancora arrivata l’autorizzazione per partire con i lavori, aspetto non secondario ancor di più in Svizzera, tanto che si presume si dovrà attendere l’esito di un referendum popolare. Per finanziare il tutto, i soldi dovrebbero arrivare attraverso una società collegata al presidente, la Olosport. Col passare dei mesi, dei fondi che dovrebbero consentire al progetto di decollare non se ne vedono granché e sotto i castelli della capitale ticinese qualcuno inizia a mormorare. Lombardo d’origine, discendente da una famiglia di industriali, affabile e gradevole, garbato e dall’eloquio di ottimo livello, Giulini finisce nel mirino degli scettici. Rassicura, promette che i bonifici arriveranno a breve – a quanto pare dalla Russia – contrattacca a parole ma i fatti continuano a latitare. La redazione del settimanale il Caffè decide dunque di vederci chiaro. A Mosca cercano riscontri della consistenza patrimoniale del patron granata e il giornalista Massimo Schira firma un reportage in cui sono dettagliate le diverse attività. Tra le tante informazioni, non mancano le brutte notizie: la domenica antecedente alla trasferta infrasettimanale del Bellinzona in quel di Chiasso del Bellinzona, esce un pezzo piuttosto eloquente sullo stato dell’arte dell’ACB, con tanti dubbi sulla solidità finanziaria.

C’è molto fumo e poco arrosto, insomma: troppo poco per poter stare tranquilli. Comunque sia, il tecnico Martin Andermatt riesce a isolare la squadra dalle chiacchiere e cerca di tener compatto lo spogliatoio, anche perché la promozione resta alla portata. L’ex giocatore di Basilea e Grasshopper dispone di una buona squadra che contro il Chiasso però non va oltre un pareggio, in una gara equilibrata e decisa da un rigore realizzato su ribattuta da un ex, Mihajlovic. Con i padroni i casa ormai vicini alla salvezza, più per che quel che avviene in campo, sugli spalti dello stadio Riva IV l’attenzione sembra più concentrarsi sul futuro dei cugini. Per scherzarci su. Nel rettilineo dove si sistemano gli ultrà locali campeggia uno striscione, in apparenza incomprensibile. A guardar meglio, pare scritto in cirillico. Decriptandolo dal russo, la translitterazione pare prossima al dialetto ticinese: “Giulini caciabàl”. Non serve tradurre l’evidente ironia, ne forse aggiungere che l’ispirazione nasce da quell’inchiesta del Caffè.

Ad oggi, quella è l’ultima trasferta del Bellinzona a Chiasso, almeno in campionato. Tre mesi dopo la gara, il tribunale dei fallimenti concorderà a Giulini una proroga per evitare il peggio. Non basterà. A fine stagione 2012/13 la Lega retrocede il club per debiti – nonostante il secondo posto finale – e nel settembre successivo l’ACB viene ufficialmente dichiarato fallito. Quel “Caffè” amarissimo aveva messo tutti in guardia: col calcio, a Bellinzona, si è dovuti ripartire da zero. до свидания, ACB.

Paolo Sacchi

FC Chiasso 1–1 AC Bellinzona

Reti: Magnetti (B) 34, Mihajlovic (C) 63

FC Chiasso: Capelletti; Dudar, Tarchini, Reclari; Yerly, D.Riva (Croci-Torti 56), R. Riva, Quaresima; Gherardi (Facchinetti 87), Maggetti (Mihajlovic 61); Varvelli. All: Bordoli

AC Bellinzona: König; Sulmoni, Schenkel, Pergl, Ruiz (Güntensperger 46); Perrier; Rodriguez, Neumayr, Ciarrocchi, Schürpf (D’Angelo 84); Magnetti (Pak 70). All: Andermatt

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.