Da Inazuma XI a Vladivostok

Un mondo in gialloblù. La voce di Ivana Spagna echeggiava ogni domenica dagli altoparlanti del Bentegodi. In effetti è vero: Pellissier e compagni attraggono tifosi da vari angoli del pianeta, come testimoniano i dati relativi ai contatti sul sito chievoverona.it. La molla della passione per un club straniero scatta per svariate ragioni, tra cui i colori sociali. Interessante dunque scoprire alcune delle più celebri squadre che indossano una maglia dai colori e dalla foggia simile, se non identica, a quella del ChievoVerona. Ad iniziare da una davvero speciale.

Raimon/Inazuma Eleven. A qualsiasi allenatore non dispiacerebbe avere un centravanti capace di calciare tiri coperti di fiamme chiamati ‘tornado di fuoco’ e un portiere la cui tecnica micidiale ‘mano di luce’ annienta gli attaccanti avversari. La più strabiliante formazione al mondo ha la divisa identica a quella del Chievo e si chiama Raimon ma in realtà è possibile ammirarla unicamente davanti a uno schermo giacché è la protagonista della serie manga giapponese Inazuma Eleven, amata dai ragazzini e dagli appassionati di videogiochi da cui ha avuto origine il celebre cartone animato. I tifosi gialloblù stiano tranquilli: nessuna avversaria riuscirà mai a replicare lo sbalorditivo schema ‘volo della fenice’ messo in atto da Erik, Bobby e Mark nella finale contro la Zeus.

Apoel/Cipro. A cavallo tra la Grecia, identificata dal colore blu, e Bisanzio, rappresentata dal giallo, a Nicosia l’Apoel è una vera e propria istituzione. Dopo i numerosi scudetti e coppe nazionali conquistate dalla polisportiva di cui la sezione calcistica fa parte, nel 2012 ha raggiunto i quarti di finale della Champions’ League – primo club cipriota della storia – poi vittima del Real Madrid.

Eintracht Braunschweig/Germania. Sta arrivando l’ora del riscatto per il club della città della Bassa Sassonia, attivo dal 1895 e tra i fondatori della Bundesliga, avvenuta nel 1963. I giocatori in maglia gialla e calzoncini blu hanno sollevato lo ‘scudo’ di campione nazionale quattro anni più tardi, scivolando poi nelle serie inferiori. Ora sono al comando della seconda serie tedesca per un ritorno in grande stile nella massima divisione, da cui mancano dal 1986.

Gold Coast Mariners/Australia. Peccato che Alex Del Piero, a causa di un infortunio, non sia riuscito a scendere in campo a Gosford con il suo Sydney contro i Gold Coast Mariners, team della A League australiana la cui divisa è pressoché medesima a quella del Chievo. Oltre non essere riuscito ad aiutare in compagni, sconfitti 7-2, avrebbe anche apprezzato la fantastica posizione dell’impianto a due passi dal mare. Il Bluetongue Stadium ha la spiaggia dietro una delle due porte, separata dal campo da un palmeto. Non male, vero?

Maccabi/Israele. A canestro è una potenza a livello europeo ma nel calcio, pur essendo il club più titolato d’Israele, il Maccabi per anni ha assistito ai trionfi altrui. A cercare di dare impulso a una nuova vincente stagione in cui potrebbe arrivare il diciannovesimo titolo nazionale da qualche giorno è arrivato il trequartista Eran Zahavi, ingaggiato dal Palermo.

Boca Juniors/Argentina. Non servono presentazioni: tra campionati, coppe Intercontinentali e Libertadores, i trofei in bella mostra nel museo della Bombonera parlano da soli. Da Maradona a Palermo sono tanti gli idoli che hanno esaltato generazioni di tifosi dei ‘xeneises’, soprannome originato dall’origine dei cinque fondatori, immigranti genovesi. L’unico dubbio è sull’origine della divisa azul y oro: pare ispirata da un vessillo svedese su una nave casualmente di passaggio nello specchio di mare davanti al quartiere di Buenos Aires.

Luch-Energia/Russia. Altro che trasferta ostica. Se il Luch è l’unica squadra al mondo a dover attraversare sette fusi quando gioca fuori casa, al contrario il club di Vladivostok, bella città capolinea della ferrovia transiberiana nell’estremo oriente russo, può sfruttare al meglio il fattore campo. Allo Stadio Dinamo, inebetite dal jet lag sono finite sotto scacco del Luch avversarie del calibro di Zenit e CSKA. I migliori anni sono stati quelli sotto la guida di Sergei Pavlov, con un settimo posto nella Premier Liga in cui ha militato tra il 2006 e il 2008.

Koper/Slovenia. Nel piccolo ma accogliente stadio Bonifika di Capodistria gioca una delle formazioni leader del campionato sloveno, capace di vincere negli anni tutti i trofei messi in palio dalla federazione locale. Sponsorizzata dalla ‘Luka Koper’, la società proprietaria del porto della cittadina istriana situata a una manciata di chilometri dal confine italiano, la squadra si è laureata campione nazionale nel 2010.

Fenerbahce/Turchia. Il mio sangue è giallo e blu, cantano i caldissimi – a volte fin troppo – fans del Fenerbahce prima di ogni derby con gli eterni rivali del Galatasaray. I giocatori, soprannominati Sarı Kanaryalar, ‘canarini gialli’, in passato allineavano tra i tifosi illustri nientemeno che Mustafa Kemal Atatürk, fondatore della repubblica turca. Tra i giocatori celebri l’indimenticato Toni Schumacher, portierone della Germania Ovest negli anni ‘80.

di Paolo Sacchi (Mondo Chievo)

Inazuma

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.