Empoli 1-3 Chievo – Tre punti d’oro

Tra i modi di dire che gli inglesi hanno per definire il calcio ne esiste uno che calza a pennello per fotografare il debutto stagionale del Chievo in campionato: quello che sostiene che il football sia “a game of two halves”. Cioè che, per italianizzare il concetto, “le partite durano due tempi”. Ovvero, mai fidarsi della prima impressione, di quel che avviene nella metà iniziale della gara, perché, nel bene o nel male, tutto può essere stravolto nella ripresa. Le circostanze e la qualità della prestazione potrebbero cambiare tanto improvvisamente quanto radicalmente. E per la nostra gioia al Castellani è andata proprio cosi.

Empoli-Chievo rappresenta la perfetta sintesi della “partita di due tempi”. Prima parte con i Gialloblù in difficoltà tra le onde mentre gli azzurri di Giampaolo surfano in perfetto equilibrio tanto da ricordare l’eccellente formazione di Sarri ammirata della passata stagione. Preso nota delle difficoltà, la caccia ai fantasmi del 3-0 dell’ultima visita in riva all’Arno Gamberini e colleghi la iniziano già negli spogliatoi: al rientro dopo l’intervallo gli uomini di Maran si presentano sul terreno di gioco con largo anticipo, come a voler lanciare un messaggio subliminale a se stessi e agli avversari: non vediamo l’ora di ricominciare a giocare e vedrete che il vento sarà diverso. Ridisegnato in un 4-3-1-2 con Meggiorini al posto di uno spaesato Mpoku, Rigoni spostato a dirigere il traffico davanti alla difesa e Birsa in versione pendolo tra centrocampo e attacco, tutto il Chievo è cresciuto fino a stravolgere completamente i connotati di un match in cui nella prima frazione Frey e soci erano rimasti in partita soprattutto grazie ad un paio di miracoli di San Albano da Etruria, che di cognome fa Bizzarri.

Gialloblù a due volti, dunque: noi prendiamo per buono il secondo, che collima con quello che abbiamo ammirato nel girone di ritorno della passata stagione. In più, il valore aggiunto di un attacco in grado di colpire in maniera scientifica: al Castellani tre gol da urlo da parte di un monumentale Meggiorini, l’eccellente pennellata di Birsa e il solito letale Paloschi (un’occasione, un gol). Tra i singoli, a nostro parere Hetemaj ha iniziato a produrre con maggior efficacia appena è tornato nella parte di campo che conosce meglio; positivi riscontri anche da Castro, che sarà un jolly importante nel corso della stagione, e Rigoni che ci ha ricordato il fratello Luca non solo per le caratteristiche fisiche ma anche per le qualità espresse. Schierato in emergenza a causa del forfait di Radovanovic, Nicola è entrato immediatamente nello spirito del gioco risultando un baluardo determinante. Da rivedere Mpoku: il ragazzo di Kinshasa ha provato a disimpegnarsi senza però trovare spazi, a onor del vero in una parte di gara in cui in realtà tutta la squadra stava faticando: avrà sicuramente altre chance per mettersi in mostra. Riassumendo, sulla via del ritorno: sofferta quanto strepitosa, la vittoria di Empoli è l’ideale per iniziare la stagione col piede giusto. I primi tre punti d’oro.

di Paolo SacchiBirsa_Empoli

Foto Udali/ChievoVerona

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.