Serataccia al Franchi

Una serataccia. Da Firenze il Chievo torna mortificato. Mortificato, sia chiaro: non morto. Il sei a uno subito dalla Viola è un punteggio pesante che offrirà spunti di riflessione ma, dopo due giornate di campionato, la prima regola è evitare di ingigantire i responsi del campo oltre lo stretto necessario. Nel bene o nel male.

A posteriori della prestazione contro la Juventus era lecito attendersi altri segnali positivi. La facilità con cui la Fiorentina è invece andata a segno ha invece oscurato quanto di buono apprezzato nella mezzora centrale della prima frazione del Franchi. Troppo poco, si dirà alla fine, per poter agganciare un risultato positivo. Vero. Resta il fatto che il Chievo, in quella porzione di gara, sia stato ampiamente in partita, se non addirittura padrone del campo. Dal jolly pescato da Milenković all’ottavo minuto – in un mismatch con Giaccherini al limite del regolamento – i gialloblù sono saliti di tono fino a farsi rincorrere la Fiorentina. Con il gioco in mano, determinati sui contrasti, sempre primi sulle seconde palle, fluidi nella manovra e nelle sovrapposizioni sulle linee esterne – ottimo Depaoli – Radovanovic e compagni hanno avuto il torto di non riuscire a concretizzare l’evidente superiorità e le incertezze di Lafont, giovane portiere viola al debutto in A.
Il due a zero subito in mischia – su azione da palla ferma – ha invece finito per scombussolare gli uomini di D’Anna e rispedirli negli spogliatoi con morale sotto i tacchetti. Se la prima ferita era stata assorbita senza fiatare, la seconda li ha destabilizzati. Quando a inizio ripresa è arrivata la terza stoccata in un contropiede da manuale, il Chievo è finito sulle gambe. Sfiduciato, demoralizzato, nonostante il cambio di spartito tattico, è ulteriormente uscita fuori la verve della squadra di Pioli che, in maniera inversamente proporzionale al Ceo, ha trovato morale e spazi per poter colpire ancoraIl guizzo di Tomovic ha permesso di togliere lo zero sul tabellino e omaggiare Astori, vecchio compagno di squadra, ricordato da un commovente applauso da parte di tutto lo stadio. Applauso che la squadra gialloblù al novantesimo ha voluto invece tributare ai propri tifosi, fino all’ultimo al fianco della formazione gialloblù.

Passata la nottata, assorbita la delusione, arriva il momento di ripartire. Sei giorni per individuare gli accorgimenti giusti per essere, per l’intera gara, la compagine apprezzata per una buona mezzora del primo tempo di Firenze. Domenica sera arriva l’Empoli e in palio ci saranno punti già pesanti. Dalla gara mancherà sicuramente Hetemaj – spazio dunque ad Obi – mentre da definire restano le condizioni di Cacciatore e Sorrentino. Comunque sia, sarà una partita da sfruttare al meglio. Per la classifica e per il morale.

Paolo Sacchi

(Foto AC ChievoVerona)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.