Il compagno sfida o Rey

Genova, 5 gennaio 1975; Genoa-Perugia

Avevo sentito parlare di Paolo Sollier una volta da padre e un suo amico. Anche se allora mi sfuggiva il senso di alcune parole come “ribelle” e “militanza politica”, avevo intuito che si trattava di un calciatore particolare. Non che fosse un campione – il fatto che giocasse in B nel Perugia era già un buon indizio – ma nel football nella stagione calda degli anni Settanta alcuni gesti, come salutare il pugno chiuso, ad esempio, non passavano inosservati. Soprattutto se si verificavano in un contesto politicamente asettico come quello del calcio. Incuriosito e un po’ inorridito dai suoi capelli lunghi e il barbone, l’occasione propizia di veder giocare dal vivo un tipo così curioso nelle figurine arriva grazie a mio “zio” Claudio, che da mesi insisteva coi miei genitori per portarmi ad assistere una partita dalla Gradinata Nord di Marassi, territorio che conosceva bene per via della sua militanza – apolitica, ovviamente – pluriennale.

Sarà stata pure serie B ma il Perugia di Ilario Castagner era uno squadrone. Ci giocava gente come Franco Vannini e Renato Curi, motorino di centrocampo. Quella domenica in campo si vede che hanno una marcia in più dei loro corrispettivi genoani, tanto che alla fine vinceranno il campionato. Per farmi vivere la partita al meglio, Claudio mi porta qualche scalino sopra la “Fossa”, il gruppo ultras genoano nato giusto pochi mesi prima. A ripensarci, all’epoca il tifo era molto ingenuo e spontaneo, almeno rispetto all’atmosfera in alcune curve odierne in cui il senso di appartenenza – al gruppo – ha sfaccettature paradossali e l’intento di sostegno alla squadra talvolta sfora nell’egocentrismo. Più del tifo, per quanto caloroso, resto affascinato da quel che avviene in campo. C’è un duello a distanza che pone il “comunista” Sollier contro Roberto Pruzzo, un giovane centravanti che quelli intorno a me dicono sia il “futuro del Genoa”. Ha poco più di vent’anni, capelli lunghi e due lunghi baffi neri, proprio come il numero nove del Perugia. Quando O Rey di Crocefieschi segna l’1-0, la Nord va in estasi. Poi però proprio Sollier piazzerà il gol del pari. Hasta il pareggio, almeno stavolta.

Paolo Sacchi

sollier
Genoa – Perugia 1-1 (0-0)

Marcatori: Pruzzo al 16′ e Sollier al 28′ della ripresa.
GENOA: Girardi, Rossetti, Mosti, Bittolo, Mutti, Rosato, Perotti (Rizzo dal 29′ del ST), Arcoleo, Pruzzo, Bergamaschi, Corradi.  (12 Lonardi, 14 Canzanese). All.: Vincenzi.
PERUGIA: Marconcini, Nappi, Raffaeli, Savoia, Frosio, Tinaglia, Scarpa (Picella dal 27′ del ST), Curi, Sollier, Vannini, Pellizzaro. (12 Malizia, 13 Baiardo). All.: Castagner.

 

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.