Verona, balcone di Giulietta, mattina della domenica di metà luglio 2020. Uno dei luoghi più visitati del nostro Paese. All’interno del cortile si contano una ventina di persone al massimo. Fuori, in coda per ragioni di distanziamento sociale, una mezza dozzina sta attendendo di poter entrare. In un qualsiasi fine settimana estivo degli ultimi anni qui ci sarebbero stati centinaia di visitatori.
Numeri che, per quanto potebbero costituire il segnale di un’auspicata graduale ripresa, offrono la percezione della situazione che vive da marzo l’industria turistica – incoming e outgoing, distribuzione e ricettività – e di conseguenza l’indotto delle attività, come la ristorazione, per dire una. Se è implicito sperare che le premesse sanitarie e normative possano migliorare in futuro, appare sempre più evidente che sia necessario un serio intervento istituzionale su più livelli – regionale, nazionale e europeo – a sostegno del comparto più colpito dal Covid-19, prima che il problema da economico diventi anche sociale.