Milano, 6 gennaio 1991
Anche nella dimensione onirica il calcio ha un suo peso specifico. Anzi, uno degli incubi ricorrenti inizia nel dormiveglia. Un’occhiata ad un orologio immaginario e improvvisamente un’illuminazione: la partita a cui si vorrebbe assistere è già iniziata. Agitazione e angoscia: la ricerca affannata delle scarpe e dei vestiti per uscire al più presto di casa per raggiungere prima possibile stadio. Consci di non farcela, allora scatta il piano B. In qualche modo si cerca d’interrompere il brutto sogno, forzando il risveglio. A quel punto ci si risolleva nel costatare che è solo martedì mattina e la partita è ancora lontana.
Fino ad oggi nella vita reale l’incubo non si è fortunatamente mai materializzato in questa modalità, se non quando le FFSS ci hanno messo lo zampino. L’inaffidabilità delle ferrovie italiane, quasi di rigore almeno negli anni Novanta, fu determinante in una domenica d’inverno in cui, sfruttando lo status di militare – si faceva il servizio militare, cari miei – decidemmo di andare a San Siro. Inter-Genoa nella stagione 90/91 entrava di diritto tra le gare di alto livello. A inizio gennaio i rossoblù di Bagnoli stanno virando verso la parte alta della classifica mentre i nerazzurri sono la grande rivale della Sampdoria nella corsa allo scudetto. Il punto è che l’InterCity su cui viaggiamo dovrebbe essere partito da un pezzo, invece è ancora fermo a Principe. Quando finalmente si muove, ha maturato quasi un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto, per poi accumularne altro verso la stazione Centrale. Si fa dura: una volta a Piazzale Lotto, con un altro disperato – sconosciuto, peraltro – decidiamo di condividere il taxi fino allo stadio per ridurre i tempi. Correndo raggiungiamo la rampa del primo anello verde nel tentativo di recuperare secondi preziosi .Nel frattempo un boato segnala in maniera inequivocabile che i padroni di casa sono andati in vantaggio.
Scopriremo che a segnare è stato Lothar Matthaeus, fresco vincitore del Pallone d’Oro. Amen. Poi l’Inter tedesca del Trap affonda i colpi e puntuale arriva anche il raddoppio, quando si apre una voragine e Juergen Klinsmann la mette dentro. Il pallonetto vincente di Stefano Eranio proprio davanti al primo anello verde arriva troppo tardi e il pur bel Genoa cede 2-1. A riequilbrare la sorte almeno nel campo dei trasporti è l’incontro casuale in tribuna con un amico genovese. Nella vita di tutti i giorni fa il carrozziere ma guida come un pilota di rally lungo la A7 e siamo a casa in poco più di un’oretta. Quasi meno di quanto siamo stati allo stadio, ma rigorosamente puntuali per la cena.
Paolo Sacchi
Inter – Genoa 2-1 (1-0)
Marcatori: Matthaeus, su rig., al 16′ del p.t., Klinsmann al 9′, Eranio al 27′ del s.t.)
INTER: Zenga, Bergomi, Brehme, Berti, Paganin, Battistini, Bianchi, Pizzi (Stringara dal 36′ del s.t.), Klinsmann, Matthaeus Serena. All.: Trapattoni.
GENOA: Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Caricola, Signorini, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera, Skuhravy, Onorati. All.: Bagnoli.