Chievo v Palermo – Intervista a Bojan Jokic

Tre anni fa di questi tempi Giovanni Sartori portava a Verona un nazionale sloveno conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori. Ingaggiato in prestito dal Sochaux, Bojan Jokic ha impiegato davvero poco a conquistare la riconferma a pieni voti. Il suo rendimento sul campo è cresciuto stagione dopo stagione proprio come la padronanza della lingua italiana che ora maneggia senza incertezze. Bravo a coprire quanto a spingere in fase d’attacco, ‘Bobo’ è uno di quei giocatori ‘da Chievo’ capaci di conquistare con naturalezza la stima e l’affetto di compagni e tifosi: impegno, serietà e modestia sono le qualità che tutti gli riconoscono. La sua partecipazione agli scorsi campionati del mondo in Sudafrica è stata una grande soddisfazione personale, come quella di giocare nel nostro campionato, vero Jokic?

Non c’è bambino in Slovenia che non sogni di giocare in Serie A. Siamo Paesi confinanti: è naturale che calcio italiano sia molto popolare da noi. Per me arrivare qui è stato un passo in avanti importante, un’ulteriore crescita professionale anche rispetto alla Ligue 1 francese in cui avevo giocato prima di passare al Chievo. E poi mi sono anche avvicinato a casa: Kranj non è lontana da Verona.

Aspettative realizzate, dunque?

Sicuro. Ogni anno che passa, è sempre meglio. Tutto: la squadra, l’organizzazione del club. Sono molto contento: qui si lavora davvero bene e i risultati lo dimostrano. Alla fine raggiungiamo sempre i nostri obiettivi”.

E con la città, con l’ambiente, come ti trovi?

Splendidamente. In questi tre anni ho potuto conoscere Verona a fondo. E’ una città bellissima, non mi dispiacerebbe per nulla restarci a lungo. Ho tanti amici e mi piace come si vive. Per non dire della buona cucina.

Dunque nessuna nostalgia dei ćevapčići?

No, non c’è l’ho – ride – e comunque, quando mi viene, in tre ore arrivo a Kranj e me li trovo pronti!.

A proposito, cucinare ti piace?

Sì, me la cavo. Vivo lontano da casa da otto anni; mangiare al ristorante alla lunga è faticoso, così ho iniziato a cucinare. Ho anche un valido aiuto: mio fratello è cuoco e mia madre è bravissima. Quando sono in emergenza li chiamo al telefono e mi spiegano le ricette.

Il tuo piatto forte qual è?

La pasta, ma non solo in bianco! La faccio in tutti i modi: dipende se è prima o dopo un allenamento. Comunque adoro sia la carne che il pesce.

Tornando al calcio, ti sei mai ispirato a qualcuno?

Quando ero piccolo giocavo difensore centrale e il mio il mio idolo era Alessandro Nesta. E devo dire che lo è tuttora, anche se nel frattempo ho cambiato ruolo.

Quest’anno nel reparto arretrato c’è una bella competizione per i posti da titolare…

Sì, ma è meglio ci sia concorrenza. Aiuta a crescere: si è costretti a impegnarsi di più, a essere sempre concentrati, sia in partita che nel lavoro durante la settimana.

Dove sarà il Chievo il 19 maggio?

Ovviamente l’obiettivo è rimanere in Serie A e spero si riesca a fare un punto in più classifica rispetto alla stagione scorsa. Sappiamo bene che è il campionato è difficile ma con questa squadra si può fare sicuramente bene.

E Jokic un gol se lo vuole regalare?

Magari, finora ne ho fatti solo due in carriera, non ho tanta fortuna col gol. Certe volte ci sono andato davvero vicino…

Come all’Olimpico contro la Lazio, la traversa trema ancora.

E’ vero, che peccato. Certo segnare è bello ma per me l’importante è che vinca la squadra, non importa chi fa gol.

Al Bentegodi arriva il Palermo con Iličič e Kurtic: da qualche anno è un derby sloveno.

Veramente. In ogni caso è uno scontro diretto e dobbiamo assolutamente vincere. Arriviamo da due sconfitte e vogliamo tornare a fare tre punti.

A proposito di Slovenia, come procede la corsa ai mondiali?

E’ un girone impegnativo, molto equilibrato. Difficile dire chi si qualificherà. Noi abbiamo appena cambiato allenatore, vediamo che succede nelle cinque partite che mancano. E’ ancora tutto da decidere.

Chi è lo sportivo più famoso nella tua patria?

In questo momento è la sciatrice Tina Maze, ha pure inciso un disco.

E Jokic canta?

Si, ogni tanto, soprattutto sotto la doccia, ma anche quando sono in macchina. Canto quando sono felice!

di Paolo Sacchi (Mondo Chievo 12)

Bojan Jokic

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.