Scaffali vuoti. Niente più uova, pollo e carne. Sul serio. È rimasto un hamburger, qualche cotoletta, un paio di costine, del fegato e della trippa. Patate limitate, finite quelle al selenio. Scalogno e cipolla introvabili. Qualche trancio di salmone, due orate. Ceci. Sughi agli sgoccioli. Pasta a macchia di leopardo: fusilli soldout, un minimo di spaghetti è ancora disponibile. Tutto ciò mezz’ora fa in uno dei principali supermercati di Verona. “Non abbiamo al momento abbastanza scorte per approvigionare gli scaffali” mi dice un addetto. Pure la farina scarseggia. “Se vieni di là in magazzino possiamo giocare a pallone da quanto spazio vuoto c’è”. Insomma, molte persone si sono portate avanti in vista dell’emergenza assoluta.
Per chi dovesse fare la spesa domattina, nel caso del perdurare della situazione di modesta disponibilità delle derrate alimentari, al momento le ricette possibili sulla base dell’attuale gamma sono le seguenti: fegato alla veneziana ma senza cipolla; trippe con fagioli (pomodoro terminato); cotoletta con patate surgelate; spaghetti olio e peperoncino (qualche dubbio sull’aglio); trenette al pesto (fatto in casa: copiosa presenza di basilico, pinoli e fagiolini). Grigliata di costine con polenta. Se invece spariscono anche gli ultimi residui di cibo, la buona notizia è che quasi nessuno ha toccato vino e birra: almeno si potrà bere in libertà.