L’uomo dei miracoli

Genova, 26 marzo 2006; Genoa-San Marino

Il numero di spettatori è degno di una partita di coppa europea. In una grigia domenica di marzo in 17.154 si sono dati l’appuntamento al Ferraris per assistere ad una sfida, a suo modo e con tanti asterischi, dal sapore esotico. Il Genoa ospita il San Marino, che dal punto di vista calcistico sta toccando il cielo con un dito. Pochi mesi prima il club del Titano è stato ammesso alla serie C1, il terzo livello del football tricolore. Merito delle due federazioni (italiana e sammarinese) che si sono accordate nel promuoverlo dalla C2 al posto di molte società fallite, in una delle tante problematiche estati del calcio nostrano. Triestina a parte, è la prima volta che un sodalizio con la propria sede fuori dai confini nazionali raggiunge un livello così elevato nella scala gerarchica della FIGC. Una stagione storica, insomma, per la piccola repubblica a due passi da Rimini ma tutto sommato pure per quella più grande che ne circonda il territorio.

La stagione del San Marino non è partita bene. Il tardivo annuncio del ripescaggio ha costretto la dirigenza ad allestire in fretta e furia la rosa definitiva. Quando l’undici biancazzurro arriva a calcare il prato di Marassi si trova immerso fino al collo nella bagarre per evitare la retrocessione. La panchina di Francesco Buglio è traballante. Il mister pensa innanzitutto a dar sostanza alla copertura di centrocampo e si affida anche ad un quasi nuovo acquisto. È arrivato a gennaio e si chiama Giuliano Gentilini, mediano che di piccole-grandi pagine della storia del calcio italiano oltretutto ne sa qualcosa. Nel 1994 in quel di Carrara ha realizzato il gol che ha permesso al Chievo di vincere il campionato e conquistare la promozione in serie B. Tre anni più tardi quell’indimenticabile pomeriggio in Toscana, vince la Coppa Italia con la maglia del Vicenza: insomma, il ragazzo non è nuovo ai miracoli e dalle parti del Titano si punta anche sul suo temperamento per raggiungere l’agognato obiettivo.

In rosa, ad eccezione di alcuni giovanissimi, Buglio non dispone di sammarinesi di nascita e a Marassi gli ospiti si presentano con una compagine formata esclusivamente da calciatori italiani. Con Gentilini in mezzo al campo a far legna e rubar palloni, col Genoa è battaglia fin dall’inizio. A rompere l’equilibrio sarà un errore in copertura di capitan Berardi che travolge Iliev e regala a Grabbi il rigore dell’uno a zero. Nella ripresa arriva l’imprevedibile pari. A firmarlo è Federico Piovaccari, giovane centravanti di scuola-Inter, che in carriera prenderà gusto a giocare all’estero e allineerà esperienze in Romania, Spagna e addirittura Australia e Cina, prima del suo rientro in Italia nel gennaio del 2018. Nel frattempo però nel nostro Genoa-San Marino, a cui assistiamo – stranamente – dalla gradinata sud, Ciccio Grabbi concede il bis dagli undici metri. La partita resta però in equilibrio fino alla fine e a chiuderla sarà la rete di Moretti prima che, in pieno recupero, Procopio fissi il tre a due definitivo. Un gol che testimonia la determinazione dei biancazzurri che in campionato, seppur con qualche limite tecnico, non molleranno mai, strappando la salvezza al playout. Un altro miracolo in cui Gentilini ha messo il proprio zampino.

Paolo Sacchi

Genoa 3-2 San Marino

Marcatori: Grabbi (rig) 44, (rig) 73, Piovaccari (SM) 63, Moretti 87, Procopio (SM) 92

Genoa: Scarpi, Ambrogioni, Moretti, De Vezze, Fusco, Baldini, Rossi, Botta, Grabbi (Bacis 75), Caccia (Lopez 57), Iliev (Giuntoli 84). All: Perotti

San Marino: Montanari, Berardi, Corradi, Fiore (Procopio 61), Florindo, Di Maio, Perrotta, Gentilini, Piovaccari, Villa (De Feudis 80), Noviello (Giglio 77). All: Buglio

(foto Alessandro Alessandroni; foto L’Arena)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.