Il Piave gialloblù

Alla vigilia della Pasqua 2018, il Chievo si è assestato sulla linea del Piave della serie A. Una metafora bellica, a cent’anni dalla famosa battaglia – col massimo rispetto e al netto delle proporzioni tra le due vicende – stimolata dalle sensazioni alla vigilia delle due prossime sfide che vedranno impegnati Pellissier e compagni. Due gare – due offensive, se vogliamo insistere con le espressioni figurate – che contribuiranno a decidere l’esito della stagione.

Nel giro di quattro giorni a Verona si presenteranno Sampdoria e Sassuolo. Da qui, dalla trincea del Bentegodi, la formazione di un Rolando Maran che ha festeggiato il record di presenze in A col Chievo – complimenti, mister – ha la possibilità di ricacciare indietro il fronte della zona retrocessione che si è pericolosamente avvicinato nel corso di questi mesi. Il punto di partenza da cui ripartire è, paradossalmente, una sconfitta. Per quanto infelice nell’esito, la gara contro il Milan ha mostrato un Chievo compatto, capace di giocare ottimo calcio e mettere in difficoltà una formazione ben attrezzata. Da quella gara serve fare copia-incolla di grinta e determinazione e riutilizzarle nei giorni di Pasqua per conquistare punti fondamentali. A San Siro Maran ha ridisegnato la squadra nei protagonisti in campo. Hanno trovato spazio Stepinski e Giaccherini e per entrambi il disco verde si è confermato anche al termine della prestazione. Il centravanti polacco ha lottato con vigore. Testa alta, spalle larghe, si è fatto trovare nel momento giusto e al posto giusto in zona gol. L’ex napoletano, almeno finche il fiato lo ha sorretto, ha mostrato che i suoi colpi possono far la differenza in questo delicato finale di stagione. In vista della gara contro i blucerchiati, del mister sfoglierà la margherita soprattutto nella valutazione delle scelte offensive. Sia quanto a modulo – il Chievo troverà una formazione che potrebbe schierarsi a specchio, dunque con due punte – che negli uomini. Birsa è un trequartista di grandi doti e potrebbe tornare dal primo minuto, chissà se non nella modalità con due mezze punte dietro Inglese. Altra chiave della gara sarà la spinta dalle linee esterne: a Milano Suso e Çalhanoğlu hanno costretto Cacciatore e Jaroszynski a un pomeriggio dedicato al contenimento più che alla spinta. Contro i liguri e poi gli emiliani è plausibile pensare che la musica sarà differente e sia proprio la loro propulsione a far spostare il baricentro in campo verso la metà campo degli ospiti.

La Sampdoria è una compagine imprevedibile, nel bene e nel male. Nella sfida d’andata, a lungo in balia del Chievo, ha finito per vincere per quattro a uno. Nell’ultimo turno a Marassi, stadio-fortino in cui ha conquistato trentadue dei quaranta quattro punti finora raccolti, ha finito per essere schiantata per cinque gol a zero dall’Inter. Ottava in classifica, è stata capace di superare la Juventus ma ha alzato bandiera bianca a Benevento e Crotone. Insomma, il baciccia blucerchiato veleggia in scioltezza anche se talvolta sembra perdere il controllo del timone. Più di una grande ha patito il ritmo di Torreira e soci, prepotenti tra le mura amiche ma spesso fragili in trasferta. Giampaolo disegna la propria formazione sulla base di una sorta di 4-3-1-2 a rombo, in cui corsa e tecnica sono qualità imprescindibili per valorizzare la propensione offensiva della compagine. Architrave difensiva è invece la prolungata fase di pressione sui portatori di palla avversari, nel tentativo di sfruttare gli errori e dunque le ripartenze. La copertura, per quanto curata in maniera maniacale, da qualche tempo alterna prestazioni impeccabili a pause clamorose. Saperle stimolare o semmai coglierle è, per così dire, l’obiettivo primario dei gialloblù. Perché oltre i punti, la resurrezione – altra metafora, ci siamo ricascati – non può che nascere dall’entusiasmo che l’esito di questa sfida sarà in grado di generare.

Paolo Sacchi

(foto AC ChievoVerona)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.