Non si fanno queste cose

Genova, 27 marzo 1983; Genoa-Inter

Un calciatore riesce a segnare un gol decisivo e, mentre esulta, i compagni sembrano ignorarlo. Riassunto semplice di quel che un intero stadio osserva dopo un gol di Salvatore Bagni che permette all’Inter di portarsi in vantaggio al Ferraris contro il Genoa, nel finale di una gara che, fine a pochi istanti prima, veleggiava sul 2-2. Il punteggio sembrava accontentare tutti. Dal rigore del pari realizzato da Iachini, le due squadre erano apparse protese verso il fischio finale. L’avvicinamento era scandito da una serie di passaggi lontano dalle rispettive aree di rigore. Capita, è capitato e capiterà ancora che, ad un certo punto di una partita, scatti l’esigenza di preservare un prezioso punto. Però stavolta sta accadendo qualcosa d’insolito.

Ricapitoliamo: a non più di cinque minuti dalla fine un cross spiove verso l’area del Genoa. Lo spazio difensivo è presidiato da almeno cinque giocatori in maglia rossoblù. Dalle retrovie compare Bagni, unico nerazzurro ad aver seguito l’azione. Il calcolo delle probabilità gli è sfavorevole. Lui però ci crede: si avventa sul pallone, si eleva superando un paio di avversari e di testa, in qualche modo, lo mette in rete. La sua felicità non è però contagiosa: nessun compagno corre ad abbracciarlo. Strano davvero. Per chi è sugli spalti come noi non c’è tempo per rifletterci su e l’attenzione si sposta sul forcing finale dei rossoblù. La missione (pareggiare per la terza volta il vantaggio degli ospiti) si rivela impossibile e quel gol subito nel finale diventa troppo pesante da digerire. Per i padroni di casa, in quanto decide in negativo una gara delicata in chiave salvezza. Ma anche per il calcio italiano, perché quel che accade negli spogliatoi nel dopogara non passerà inosservato.

Parole di fuoco e momenti di tensione negli spogliatoi oltre a dichiarazioni ambigue stimolano la curiosità di chi aveva innanzitutto notato quella singolare non-esultanza. Dopo aver raccolto una serie di indizi, l’eccellente giornalista Paolo Ziliani qualche anno più tardi ne ha composto un libro d’inchiesta “Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine“. Il titolo è ispirato dalle parole – in parte censurate dall’autore – pronunciate da Giorgio Vitali, direttore sportivo del Genoa che, nel convulso dopo partita, insieme ad alcuni suoi giocatori, inveisce contro Bagni. Secondo la ricostruzione di Ziliani e del collega Claudio Pea anche i compagni del mediano nerazzurro sono arrabbiati. Insomma, un putiferio, con tanto di inchiesta federale che, però, non porterà da nessuna parte. Insabbiata, secondo i due autori del libro. Qualche anno più tardi Bagni definì eroico il lavoro di Ziliani, secondo il quale alcuni giocatori dell’Inter e del Genoa si erano messi d’accordo per un pareggio scommettendo fior di milioni presso gli allibratori clandestini. Qualunque sia la verità, non si fanno queste cose.

Paolo Sacchi

Genoa 2-3 Inter
Marcatori: Altobelli 14, Briaschi 48, Bini 56, Iachini (rig) 75, Bagni 85.
Genoa: Martina, Romano (Viola 46), Testoni, Corti, Faccenda, Gentile, Benedetti (Simonetta dal 28′ della ripresa), Peters, Fiorini, Iachini, Briaschi.  All.: Simoni.
Inter: Bordon, Bergomi, Baresi, Oriali (Bernazzani dal 43′ della ripresa), Collovati, Bini, Bagni, Muller, Altobelli, Beccalossi, Marini. (12 Zenga, 13 Juary, 14 Bergamaschi, 15 Ferri). All.: Marchesi.

Paolo Sacchi

 

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.