Più nero che azzurro

Genova, 14 marzo 1982; Genoa-Inter

I mondiali 1982 sono ormai alle porte. Nel giro di due mesi, la nazionale italiana si radunerà in quel di Alassio, nella Riviera di Ponente, per la sessione di preparazione alla fase finale del torneo. Mentre il campionato entra nel vivo, scatta la competizione per i ventidue posti in organico. In realtà molte delle scelte di Enzo Bearzot sono ben definite. Nel gioco del dentro-o-fuori, i media stuzzicano la fantasia del tifosi proponendo o caldeggiando nomi. Il tutto entro la data del 24 maggio, tempo limite per consegnare le fatidiche liste dei convocati. Molto ruota intorno a Roberto Bettega, la cui presumibile assenza per infortunio sembra quasi certa. Unico posto realisticamente vacante pare il suo. Col Ct che ha già deciso di portare Paolo Rossi, pur non al top, nonostante a Roma e Genova spingano per Roberto Pruzzo. Un nome sulla bocca di tutti, caldeggiato a destra e a manca, è quello di Evaristo Beccalossi. La nostra giovane età e la conseguente immaturità non ci impediscono tuttavia di intuire che la campagna, a tratti veemente, intenda mettere pressione su Bearzot per far sì che decida in extremis di portarlo con sé in Spagna.

Invece non accade. Al posto di Bettega verrà selezionato Selvaggi. Il Vecio è un uomo tutto d’un pezzo e non si fa intimorire. Il fantasista dell’Inter resterà così a casa. Non che poi l’Italia ne risentirà, per quanto la classe del giocatore resti indiscutibile. Sinistro eccellente, il Beck è genio e sregolatezza. Giocate sopraffine alternate da lunghe sparizioni dal vivo del gioco. A Marassi, nella sfida a cui assistiamo contro il Genoa di Claudio Sala, altro fantasista poco fortunato con la maglia azzurra, l’ispiratore di un monologo imperdibile di Paolo Rossi (in questo caso, l’attore) in effetti non combina granché. Il sole primaverile della Liguria appare quasi beffardo: sa già che alcuni suoi colleghi torneranno sicuramente in Riviera, sulla strada verso Vigo e La Coruña, mentre per lui il posto è ormai una chimera. Con la divisa nerazzurra – quell’anno con gli spaventosi calzoncini azzurri – disputa una gara a corrente alterna che si decide nel finale. Un guizzo di Briaschi evita ai rossoblù la quarta sconfitta consecutiva, pareggiando nel giro di sessanta secondi il gol di Oriali, che ai Mondiali andrà con i compagni Bergomi e Altobelli – ma senza il calciatore più amato dai media e dai tifosi che dal Ct. Per fortuna, verrebbe da aggiungere, visto com’è andata.

Genoa 1-1 Inter 

Marcatori: Oriali 81, Briaschi 82

Genoa: Martina, Gorin, Testoni, Romano, Onofri, Corti (Gentile 79), Vandereycken, Corti, Briaschi, Iachini (Boito 50), Sala. All: Simoni.

Inter: Bordon, Bergomi, Baresi, Pasinato, Canuti, Bachlechner, Bagni (Serena 69), Oriali, Altobelli, Beccalossi, Centi. All: Bersellini.

 

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.