A testa alta

Da #MilanChievo si attendeva innanzitutto una scossa e possibilmente un punticino per rilanciare la classifica dei gialloblù. Tra il primo e il secondo tempo ne abbiamo assaporati addirittura tre, che a lungo non sono sembrati affatto un miraggio. Al novantesimo invece la gratificazione del risultato è stato l’unico aspetto deficitario rispetto alla qualità della prestazione. Ahinoi, verrebbe da aggiungere.

Le risposte che il Chievo ha cercato nella settimana del dopo-derby si sono materializzate, in accezione positiva, almeno per ottantadue minuti della gara di San Siro. Le novità nello schieramento sono state un fattore importante: elementi con le batterie a mille hanno trovato spazio in campo tra i titolari e portato nuova linfa ed energia. L’approccio alla partita, esemplificato nella reazione al gol subito a freddo, ha risposto a chi temeva di trovare un undici timoroso anche contro Suso e soci. La grande sostanza soprattutto della linea mediana ha permesso di alimentare fantasia e potenza in avanti, necessarie per poter tener testa a una formazione come quella di Gattuso. Giaccherini, Inglese e Stepinski hanno dato consistenza alla determinazione e personalità mostrate dal gruppo.

Fermarsi al risultato finale e alla classifica sarebbe, stasera, deleterio. Il Chievo a Milano ha dimostrato valori superiori alla posizione che il campionato gli assegna alla vigilia dell’ultima pausa. Sarebbe però altrettanto ingenuo pensare che l’organizzazione di gioco e la qualità sulla carta saranno sufficienti per mettersi alle spalle tre avversarie. Per arrivare all’obiettivo occorrerà approcciare ognuna delle restanti partite con lo stesso spirito visto oggi alla Scala del calcio. Nelle dieci finali che aspettano Radovanović e soci da qui fino alla fine del torneo servirà quella grinta, determinazione e, in fondo, rabbia che abbiamo visto in questo piovoso pomeriggio meneghino. Deglutita l’amarezza – anche per la gestione di alcune decisioni invero molto dubbie delle giacchette nere – il Chievo riparte a testa alta. La volata finale inizia ora.

Paolo Sacchi

(Foto AC ChievoVerona)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.