Ave, De Cesare

Genova, 28 gennaio 2001; Genoa-Chievo

Chissà quante volte lo spirito di Edmund Kean si è trovato tirato in ballo nel mondo del calcio. La definizione “genio e sregolatezza” a lui associata, che in Italia è divenuta celebre in seguito ad film biografico interpretato da Vittorio Gassman, straordinario attore forse più geniale ma di sicuro meno sregolato del suo collega inglese, nel mondo del football nostrano è stata trasformata sinonimo di calciatore dalle grandi qualità tecniche, tendenzialmente trequartista o attaccante esterno in grado di regalare al pubblico giocate sensazionali, la cui carriera ondivaga è stata inficiata nel raggiungimento di potenziali successi dal carattere o dallo stile di vita. Insomma, il ritratto di George Best in piena regola, anche se lui non fu, almeno nel Regno Unito, né il primo né tantomeno l’unico a cui sia stato assegnato il titolo di “maverick”, una sorta di traduzione calcistica indiretta dell’italiano “genio e stregolatezza”.

Nel mentre, siamo alla prima di ritorno del primo campionato di B del nuovo secolo. A metà torneo i “mussi” del Chievo stanno aprendo le ali, piazzati al comando solitario della classifica. Siamo nella fase in cui “alla fine vedrai che non vanno su”. Ovvero l’ipotesi che, alla lunga, la squadra di Gigi Del Neri possa, prima o poi, mollare. Non avviene di sicuro a Marassi con un Genoa in crisi d’identità, che però nella prima parte di gara va pure vicino al gol. Non basta, perchè col passare dei minuti il Chievo mostra di non essere in vetta al torneo per caso e, dopo essere passato in vantaggio, controlla agevolmente fino al termine. Il gol, a proposito: Bernardo Corradi ruba palla e mette in mezzo. Da due passi Ciro De Cesare mette il pallone in rete. Di testa. E dire che “sciabulella” – soprannome che gli deriva dal nonno, collezionista di spade – con la testa ci sapeva fare sicuramente meno che coi piedi, almeno in campo. Istrionico in campo e fuori, De Cesare è stato un giocatore di talento ma non facile da inserire in uno schema. Non ha giocato per più di una stagione nello stesso club, il che dice molto, e la serie A l’ha lambita con poche presenze con la “sua” Salernitana e nel Chievo, di cui ha contribuito in maniera efficace a quella promozione storica con altre sette reti oltre a quella di Marassi. Se essere apprezzati più dai tifosi che dagli allenatori è il destino di giocatori tutto “genio e sregolatezza”, Ciro ne è sicuramente uno di loro

Paolo Sacchi

Genoa-Chievo 0-1 (0-1)
Marcatore: De Cesare al 40′

Genoa: Lorieri, Nicola, Zanoncelli, Malagò, Sussi, Ruotolo (19′ st Manetti), Boisfer (35′ st Mutarelli), Codrea (43′ st Atzeni), Stroppa, Carparelli, Grieco. All. Magni-Carboni.
Chievo: Marcon, Moro, D’Angelo, D’Anna, Lanna, Eriberto (14′ St Gorgone), Passoni, Barone, Manfredini (36′ st Fantini), De Cesare (23′ st Baldi), Corradi. All. Del Neri.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.