Il Baciccia ha il mal di mare

Genova, 21 febbraio 1999; Sampdoria-Piacenza

“È sempre con le migliori intenzioni che si sono prodotte le opere peggiori”. La rivista Noi Sampdoriani scomoda addirittura Oscar Wilde. Sulla copertina del numero pubblicato in occasione della partita casalinga contro il Piacenza, sotto la fotografia della formazione, campeggia uno degli aforismi più noti del dandy più famoso al mondo. Di primo acchito sembra un indiretto riferimento alle sei partite, tra dicembre e gennaio, in cui la dirigenza ha affidato la panchina a David Platt. Che, al contrario dell’autore de Il ritratto di Dorian Gray, non è dandy e neppure irlandese. Certo è che averlo ingaggiato è stato un bell’azzardo: inesperto in panchina, oltre all’inutile ingaggio di Lee Sharpe dal Leeds, la gestione produce tre pareggi ed altrettante sconfitte e fa scivolare la compagine al penultimo posto in classifica. Un andamento dunque peggiore del predecessore, Luciano Spalletti, a cui Enrico Mantovani e Emiliano Salvarezza decidono di riaffidare la formazione dopo le dimissioni – tanto di cappello – dell’ex centrocampista della Samp e della nazionale inglese. Quando il tecnico toscano torna a Marassi, il calendario propone una partita delicatissima contro il Piacenza.

Insomma, l’ambiente è preoccupato, come mai un’intera generazione doriana lo era stata. Un disagio palpabile, perché coinvolge la famiglia dell’uomo senza il quale i blucerchiati sarebbero rimasti la seconda squadra della città e invece hanno stravolto le gerarchie locali e nazionali e dominato la scena per almeno tre lustri. È emotivamente complicato prendersela con Mantovani junior, per quanto sia chiaro che la spirale negativa si sia innescata con la morte del padre Paolo. In lotta per evitare la serie B, la Sampdoria non sembra in grado di metabolizzare e adattarsi alla nuova realtà, per quanto la partita contro gli emiliani sembra affievolire le preoccupazioni. Almeno per un’ora, quando il rientrante Montella – assenza di peso per molte partite – con Laigle e l’altalenante genietto Ortega piazzano il tris. La mezza rimonta piacentina, nel finale, arrivata a un soffio dal pari, permette di inquadrare bene la situazione. Anche se stavolta Pecchia e compagni l’hanno fatta franca, la barca su cui si trovano sta pericolosamente ondeggiando. La testa del baciccia, il marinaio genovese che dal 1980 compare sullo stemma societario, sulla maglia disegnata per la stagione in questione è raffigurata di color bianco. Il colore pallido del volto di chi soffre il mal di mare. Mai scelta cromatica fu tanto azzeccata.

Paolo Sacchi

Sampdoria 3-2 Piacenza   

Marcatori: Montella 22 (rig), Laigle 33; Ortega 57, Piovani 70, Dionigi 79 (rig).

Sampdoria: Ambrosio, Sakic (20′ st Mannini), Grandoni, Lassissi, Balleri (46′ st Hugo), Doriva, Pecchia, Laigle, Ortega (30′ st Vergassola), Montella, Palmieri. All: Spalletti

Piacenza: Fiori, Sacchetti, Polonia, Vierchowood, Manighetti (15′ st Piovani), Buso, Statuto, Mazzola, Stroppa (15′ st Speranza), Rastelli (27′ st Lamacchi), Dionigi. All: Materazzi

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.