Chievo v Bari – I soldati di Ventura

Il Mister

Giampiero Ventura, 62enne tecnico genovese, dall’estate 2009 è tornato in Serie A, palcoscenico ideale per un allenatore tra i più preparati dell’intero calcio italiano. Il suo stile di gioco, contraddistinto da un 4-4-2 di base che nella fase offensiva si sviluppa in un audace 4-2-4, ha spesso incantato gli ammiratori e stordito gli avversari. Gran motivatore, pone al centro del suo progetto disciplina tattica e assoluta concentrazione. In carriera ha ottenuto importanti successi in varie piazze tra cui Lecce e Cagliari, oltre ad essere ricordato a Verona dove ha sfiorato una miracolosa salvezza con l’Hellas.

La Squadra

A Bari, da un paio di stagioni, pur cambiando alcuni interpreti lo spartito impone ritmi vibranti. I dieci ‘suonatori’ schierati davanti a capitan Gillet vedono una difesa a quattro con Belmonte e Salvatore Masiello e sugli esterni con Andrea Masiello e Parisi o Rossi centrali. In mezzo al campo Donati e Almiron, o Pulzetti, dettano i tempi del gioco con Alvarez e Rivas o il jolly Ghezzal impegnati a prendere d’infilata le difese e supportare le due punte. Là davanti Barreto è affiancato da Kutuzov o Castillo – bestia-nera dei gialloblù – entrambi già con Ventura ai tempi di Pisa.

La Stella

Incontenibile è l’aggettivo più utilizzato nel descrivere le migliori prestazioni di Paulo Vitor Barreto negli ultimi anni. Esploso nel Treviso, dopo un paio di stagioni in chiaroscuro successive al suo approdo all’Udinese il 25enne carioca ha ritrovato in Puglia la sua miglior verve fino a diventare tra i più implacabili uomini d’area della Serie A. Difficile da contenere nell’uno-contro-uno, rapidissimo nei sedici metri, ha uno score col Bari di oltre quaranta reti in poco più che due stagioni.

La Bandiera

Anche se Jean-François Gillet ha messo la freccia e ha superato il suo record di presenze, il pubblico del San Nicola è tuttora affezionatissimo al barese purosangue Giovanni Loseto, Difensore centrale prodotto del vivaio biancorosso, 318 presenze in tre serie differenti raccolte tra il 1982 e il 1993, prima di duellare contro Maradona e van Basten è stato uno dei baluardi della squadra che squadra, pur in C, ha raggiunto una clamorosa semifinale di Coppa Italia nel 1983/84.

 

Diario di Bordo

Ieri

Vota Galletto! No, non si tratta di propaganda elettorale. E’ che la controversia sull’emblema del rifondato U.S. Bari a fine anni venti fu talmente sentita che solo con un referendum popolare si riuscì a dirimere la questione. Vinse appunto il ‘Galletto’ e portò subito fortuna, tanto che i biancorossi saranno una delle poche società meridionali che approderanno in A negli anni antecedenti la II Guerra Mondiale. Pur senza mai riuscire ad andare oltre il settimo posto, a oggi si contano però ben trentadue partecipazioni complessive nella massima divisione. Perennemente sull’altalena tra A e B più qualche scivolata in Serie C, la splendida vittoria del campionato 2008/09 ne ha sancito il ritorno ai vertici del football italiano.

Oggi

Dopo l’addio di Antonio Conte, mister della promozione, l’anno scorso non molti erano disposti a scommettere sulle qualità del gruppo rilevato da Ventura. Al contrario, il Bari si consacrava rivelazione del campionato sorprendendo fin dalle prime battute con un gioco spumeggiante e scalando la graduatoria fino al decimo posto finale. Da quella formazione, in cui più che le individualità a colpire l’attenzione degli addetti ai lavori è stato l’impianto di gioco, in estate hanno spiccato il volo verso Juventus e Genoa un paio di giovani dalle eccellenti prospettive come Bonucci e Ranocchia, entrambi in prestito, mentre sono stati trattenuti altri protagonisti come Barreto e Almiron.

Domani

La nuova stagione era iniziata col botto. La vittoria sulla Juventus alla prima giornata con uno splendido gol di Donati è stata la ciliegina sulla torta di una prestazione superlativa che aveva fatto sognare il pubblico del San Nicola. Invece al big match contro il Milan dello scorso weekend il Bari è arrivato con il peso di quattro sconfitte consecutive in campionato. Un trend negativo enfatizzato dal K.O. casalingo contro l’Udinese che ha creato un po’ di apprensione nella tifoseria e visto Gillet e compagni finire risucchiati sul fondo di una classifica che peraltro resta cortissima. Posizione da cui, ritrovando, serenità, giusta rabbia e cattiveria agonistica, i biancorossi hanno tutte le qualità per risalire.

di Paolo Sacchi (Mondo Chievo)

Giampiero-ventura

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.