Chievo v Bologna – Intervista a Lanna & Marazzina

Nel calcio moderno, si sa, i giocatori vanno e vengono. Quelle che però restano, incancellabili, sono le emozioni. Legate alle gesta e all’impegno dei giocatori sul terreno di gioco e trasmesse a chi li incita dagli spalti. Oggi al Bentegodi il Chievo si potrebbe trovare di fronte Salvatore Lanna e Massimo Marazzina, ovvero due di quei ragazzi protagonisti della straordinaria compagine gialloblù che a cavallo del Secolo ha ridisegnato la geografia del calcio italiano.

Arrivati entrambi a Verona nell’estate 1996, hanno visto le loro carriere marciare affiancate, con una breve pausa, fino al gennaio 2003, per poi ricongiungersi nell’estate di due anni fa proprio in quel di Bologna. Anni che non si scordano facilmente. Anzi, come ricorda Salvatore Lanna, non si dimenticano affatto: “Difficile riassumere in poche parole un’esperienza durata undici anni, ossia non solo la gran parte della mia carriera calcistica, ma un terzo della mia vita: del Chievo, per cui conservo un affetto particolare, rimarrà per sempre con me un ricordo indelebile, anche se oggi lo ritrovo da avversario e, come tale, va trattato come tutti gli altri”.  Padrone della fascia sinistra, prima in coabitazione con Andrea Guerra, altra celebre bandiera del club, poi titolare assoluto, era arrivato a Verona direttamente da Carpi, la sua città natale. Dopo cinque tornei tra i cadetti, eccolo titolare inamovibile nello scacchiere di Delneri balzato agli onori del mondo con la conquista della promozione in A nel 2001. La sua grande, inesauribile spinta propulsiva, al pari della grinta esibita in fase di copertura, gli valgono la stima e l’affetto della tifoseria e dei compagni di squadra tanto da vestire, in diverse occasioni, la fascia di capitano. Soddisfazioni che restano nel cuore: “Il Chievo mi ha permesso di raggiungere livelli importanti: mi ha preso quando era in Serie B e da lì con quella maglia sono arrivato fino al preliminare di Champions League e a giocare in Nazionale, una scalata molto importante ricca di ricordi unici”. Il debutto nella massima serie naturalmente coincide con quello della compagine di Campedelli. Il 21 agosto 2001 a Firenze si scrive la storia del Ceo, finalmente arrivato sul palcoscenico nazionale. In A Lanna sarà una dei baluardi della squadra ‘dei miracoli’, ma le soddisfazioni arrivano da lontano. “Probabilmente il momento più bello è stato la vittoria del campionato di Serie B: in precedenza pochissimi di noi avevano già giocato in A e conquistare la promozione ha rappresentato l’obiettivo che tutti sognavamo. In Serie A, è stata davvero speciale la vittoria a San Siro sull’Inter di Vieri e Ronaldo: vincendo, balzammo in testa alla classifica, un momento eccezionale, unico; quel giorno, Corini a fine partita ci invitò a restare ancora in campo per gustare fino in fondo l’impresa che avevamo compiuto, anziché scendere subito negli spogliatoi”. Emozioni provate in quella straordinaria stagione anche da Massimo Marazzina. Con una personale ciliegina sulla torta: nel febbraio 2002, in occasione di un’amichevole contro gli USA, arriva a vestire la maglia azzurra. Una gioia, condivisa da tutto lo staff e supporter gialloblù, che suggella quel fantastico periodo della sua carriera. “Al Chievo ho vissuto un’esperienza bella e del tutto singolare: posso dire di essere diventato un giocatore conosciuto in quegli anni e ho avuto anche l’onore e la fortuna di essere stato il primo calciatore del Chievo ad essere chiamato in Nazionale. Questi sono ricordi che rimangono e rimarranno sempre, sono onorato di avere fatto tutto questo e di aver partecipato alla scrittura di una pagina così curiosa della storia del nostro calcio, quella in cui il Chievo faceva notizia, vivendo da protagonista il primo campionato di A della sua storia: merito, tra le altre cose, di un  gruppo bellissimo”. Mara-gol era in precedenza era già stato protagonista del Chievo guidato da Lorenzo Balestro e, dopo una stagione in prestito alla Reggina, era rientrato alla base. Velocità, rapidità nei movimenti, nonché la capacità di battere a rete e usare con identica efficacia i piedi e la testa, saranno le qualità con le quali contribuirà  a spingere in alto la banda-Delneri nella prima magica stagione nella massima serie. “Ma tutti gli anni che ho trascorso a Verona sono stati speciali per me: ricordo, per esempio, che in B ho segnato 16 gol, un bel bottino”. Il momento più bello in assoluto è quello in cui abbiamo espugnato San Siro, il sogno di tutti noi: una vittoria meritata sull’Inter, in cui ho segnato il gol decisivo”.

di Paolo Sacchi (Mondo Chievo)

Marazzina

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.