Chievo v Sampdoria – Intervista a Giuliano Melosi

Già solo citarne il nome illumina il sorriso di molti tifosi, soprattutto quelli che viaggiano verso gli ‘anta’. Per loro Giuliano Melosi resta indiscutibilmente il ‘Settepolmoni’ del Chievo. Per non dire di alcune fan che ancora ne rammentano la somiglianza con Ridge, il moro di ‘Beautiful’. A scanso di equivoci, per quanto il viso e il taglio di capelli del ‘Melo’ potessero richiamare il protagonista della storica soap tv, le nuove generazioni di supporter chievoveronesi non devono essere tratte in inganno: sul campo l’ex centrocampista gialloblù badava assolutamente alla sostanza, altro che l’estetica. Tra il 1994 e il 1998 è stato un instancabile combattente della formazione che muoveva i primi passi in serie cadetta. Un’esperienza che lui stesso ricorda con grande affetto. “L’ho sempre detto, il Chievo è stata la tappa fondamentale della mia vita. Anni indimenticabili, vissuti intensamente. Fin dal primo giorno c’è stato subito grande feeling con tutti. Un legame talmente intenso con l’ambiente da voler battezzare il mio primo figlio proprio nella chiesa del Chievo. Quattro stagioni, tutte positive. “Sì, sono stati anni felici, importanti. Il primo campionato, quello d’esordio in B sia per me che per la squadra, non è stato semplicissimo ma ho superato le difficoltà tanto da stabilizzarmi titolare nelle annate successive”. Difficile fare una classifica dei momenti più belli. “Tantissimi, in campo e fuori. Penso all’ultima partita giocata a Verona: entrare sul terreno di gioco con mio figlio e i miei nipoti è stata un’esperienza emozionante. La verità è che tutto è più facile quando si ha a che fare con persone dallo spessore del Presidente e di Giovanni Sartori. Uomini veri, dalla disponibilità incredibile. Impossibile non coinvolgersi, non entusiasmarsi. Per non dire dei tifosi. Non è retorica dire che il Chievo sia un ambiente unico nel mondo del calcio”. Un sentimento ricambiato. Sebbene siano passati quasi tre lustri dalla sua ultima gara in gialloblù, l’affetto per Melosi da parte di tanti appassionati è restato immutato. “E’ una cosa bella, m’inorgoglisce. Credo apprezzassero il mio modo di giocare. Non sono mai stato un giocatore di qualità ma l’aspetto che piaceva alla gente era la generosità, l’essere uno che non mollava mai. Era interpretato come una sorta di ulteriore attaccamento alla maglia. Ricordo lo striscione che mi era stato dedicato e diceva “Melo sei senza fine”. Nel 1998 Melosi è partito verso Vicenza con cui ha debuttato in Serie A e da lì ha sviluppato una lunga carriera poi chiusa a livello agonistico a 40 anni suonati. Si dice che pure l’esigentissimo Zeman sia rimasto sorpreso delle sue doti atletiche. “So che ha parlato bene di me a amici comuni. L’ho avuto un anno a Salerno. Avevo già 35 anni, età a rischio per giocare con lui. Infatti alla fine ha poi preferito puntare su elementi più giovani e non ho avuto molto spazio. Ma il calcio è anche questo.”. Spazio che invece continua a avere oggi divertendosi con i suoi ex-colleghi gialloblù nelle partite della selezione ‘CuoreChievo’. “E’ un piacere e un onore. Prima di tutto perché l’attività di CuoreChievo è importante sotto l’aspetto sociale. Poi, ovvio, è anche un’occasione per rivedere vecchi amici. Abbiamo formato un bel gruppo. Con altri ex-compagni, tutti residenti nella zona di Milano, veniamo insieme ogni volta che abbiamo l’occasione di scendere in campo per beneficenza”. Rimanendo in tema calcio giocato, come giudica il Chievo edizione 2012/13? Non l’ho ancora visto dal vivo ma ha una rosa di valore e la squadra può fare bene. Purtroppo a oggi i risultati non sono stati positivi ma per recuperare terreno di tempo ce n’è ancora tanto e sono convinto che andrà tutto per il meglio. E’ un ambente in cui si riesce a lavorare senza grosse pressioni. I ragazzi devono solo continuare a impegnarsi e credere in ciò che fanno. Un paio di vittorie basterebbero a ridare fiducia e entusiasmo”.

di Paolo Sacchi (Mondo Chievo 03) 

Giuliano Melosi è nato il 15 ottobre 1967 a Saronno, provincia di Varese. Ha al suo attivo quattro stagioni con il Chievo, dal 1994 al 1998, in cui ha totalizzato complessivamente 131 presenze segnando 4 gol. In carriera ha vestito le maglie di Varese, Pro Sesto, Vicenza, Pescara, Salernitana, Lecco e Bellinzona. Ha chiuso l’attività agonistica nel 2009 prima di diventare allenatore e guidare per due stagioni la Pro Sesto.

Melosi

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.