Ciao Gino

Inconfondibile. Al termine di ogni partita al Bentegodi, all’esterno dello stadio, era impossibile non scorgere quell’uomo alto, magro, dai capelli lunghi e nerissimi, con al collo la sciarpa del Chievo. Anche se più che un appassionato di calcio sembrava una sorta di rockstar, Gino è stato innanzitutto un grandissimo tifoso, anzi, innamorato del calcio e dei colori gialloblù.

Puntuale in casa come in trasferta, a Veronello come in qualsiasi stadio d’Italia in cui i suoi beniamini erano impegnati, Gino oggi è mancato all’affetto dei suoi cari e, per proprietà transitiva, a tutto il mondo intorno al ChievoVerona. Chi lo conosceva bene lo ha sempre descritto come un uomo generoso e spontaneo, grande competente di calcio quanto esuberante, amico di addetti ai lavori e tifosi comuni. Un personaggio a tutto tondo. Una piccola-grande icona che se ne va. Ciao Gino.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.