Everton 1-1 Blackburn Rovers – Ultimo stadio

Com’è che ormai per assistere una partita in uno stadio pieno bisogna andare all’estero? E, sia chiaro, non Barcelona-Real Madrid o Man.U. contro Liverpool. Semplici versioni locali di Bologna-Lazio, Napoli-Atalanta o Milan-Fiorentina. Riflettevamo a tutto ciò seduti sulle tribune di Goodison Park praticamente esaurite in ogni ordine di posto per una gara in cui un non trascendentale Everton sfidava il Blackburn Rovers terz’ultimo in classifica. Del corso del match, chiuso sull’1-1 nonostante la prova tutto cuore di Donovan e Fellaini, sostenuti da un pubblico appassionato che sfiorava le 33mila unità, pensavamo che la Lega Calcio, i grandi club e i media nazionali nostrani rispetto ai loro equivalenti britannici talvolta sembrino mettere in campo soprattutto miopia e interessi di bottega, penalizzando il prodotto-Serie A e, in definitiva, anche loro stessi. Tanto che il tifoso medio italiano ormai non solo non va più allo stadio (gli è stato tolto il piacere e svilito l’interesse, per non dire della comodità) ma spesso accende la tv solo quando ci sono partite di cartello ‘spinte’ dai media. Tutto al contrario del Regno Unito – qui ma potremmo dire anche di Germania, Francia o, paradossalmente, Spagna – dove, oltre al fatto che vedere la partita allo stadio è sempre un’emozione e una sana partecipazione collettiva ad una passione, la comunicazione è maggiormente equilibrata, ovvero non orientata soprattutto verso le ‘grandi’. Inoltre, non a caso, durante la fascia oraria principale dello svolgimento delle gare (la nostra domenica alle 15 in Inghilterra corrisponde al sabato alle 15) non è prevista alcuna diretta tv, contrariamente all’Italia dove tra satellite o tv digitale le partite si possono vedere tutte. Inutile dire che è un elemento che stimola il non-afflusso agli stadi, non solo nel massimo campionato ma in tutti i tornei minori, mortificandone l’interesse. E mentre l’Everton provava invano a raddoppiare, pensavamo alle motivazioni addotte dalla Lega Calcio italiana per presentare la novità della partita domenicale delle 12:30: “per esportare il calcio italiano in Cina”. Chissà come si saranno elettrizzati a Shanghai nel vedere Lecce-Catania di fronte a migliaia di vecchi sedili desolatamente vuoti.

di Paolo Sacchi

Everton

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.