La lenta ripresa

La riapertura di alcune frontiere e i segnali positivi che si registrano in Italia e all’estero rischiano di far archiviare da parte delle istituzioni gli aiuti alle aziende del settore turistico, evidentemente tra i più colpiti dalle restrizioni legate al COVID-19.A sottolineare la difficoltà del comparto è il sito ufficiale del World Economic Forum, ovvero non esattamente un gruppo di amici al bar. Per dire: il 63% degli esperti dell’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) ritiene che il mondo dei viaggi non si riprenderà completamente fino al 2024, con un dato relativo agli arrivi internazionali che conta un misero più 4% nel secondo anno di pandemia. Ovvero, per facilità di analisi, meno 72% al rispetto al 2019, con un miliardo di arrivi inferiori rispetto ai livelli precedenti all’esplosione del virus.

Cosa accadrà domani? Gli esperti dicono che la ripresa ci sarà ma sarà comunque meno vertiginosa della discesa. Il Covid ha inferto colpi che guerre, problemi economici e finanziari, terrorismo o altre crisi sanitarie appaiono quasi irrilevanti se osservate con gli occhi e i numeri di oggi. Gli scenari dell’UNWTO prevedono una crescita degli arrivi di turisti tra il 30% e il 78% nel 2022 rispetto al 2021. Un miglioramento che il comparto auspica ma che resterebbe di gran lunga inferiore di oltre la metà dei volumi registrati solo tre anni fa. Insomma, se il peggio può essere passato, il buon senso dice che alle istituzioni resta invariato il compito di affiancare la fase di rilancio.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.