#LazioChievo in pillole

Vista dal punto d’osservazione gialloblù #LazioChievo è stata la quintessenza dell’applicazione della Legge di Murphy. Se qualcosa può andar male, andrà male. E così è stato: un’avversaria di categoria tecnica superiore, assenze pesanti tra le proprie fila, due autoreti (la prima delle quali in un momento in cui la squadra stava tenendo bene il campo), un rigore assegnato e poi negato in una fase delicata della gara e infine un gol avversario sul filo del fuorigioco. Certo anche che cinque gol sono una bella “scoppola“, di quelle che sul viso lasciano il segno e di cui non ci si può liberare facendo finta di nulla, proprio perchè arrivano dopo un periodo non certo brillante in termini di risultati e prestazioni.

Oggi il Chievo aveva risposto in maniera ordinata all’iniziale pressione laziale per poi cambiare passo e farsi meno guardingo a cavallo tra i due tempi. Crocevia fondamentale il rigore-non rigore, la palla-gol buttata via da Stepinski e il gol del tre a uno: poi il morale è sceso sotto i tacchetti e fine delle trasmissioni. Non aver saputo dare concretezza ad una fase di gioco in cui la Lazio sembrava soffrire la spinta del Chievo e invece vedere gli avversari sfruttare ogni situazione ha tagliato le gambe e spento la luce in una prestazione che per un’ora aveva lanciato segnali positivi alla ripresa della stagione e il cui finale pone semmai riflessioni in termini di risorse disponibili in vista di una ciclo di gare che, Juventus a parte, non si possono sbagliare.

Piccolo inciso: la Var nemmeno oggi ha strizzato l’occhio: il tocco sul piede di Stepinski c’è tutto, in una situazione analoga – a parti invertite – accaduta a Gobbi a Torino in cui era stato assegnato il rigore contro i Gialloblù. Nessun vittimismo ma se mettiamo in conto l’interpretazione sul gol annullato a Inglese a Crotone e l’annullamento della rete di Cacciatore con l’Udinese, a pensar bene forse alle tv utilizzate nelle gare del Chievo occorrerebbe regolare meglio la sintonizzazione.

Paolo Sacchi

(riproduzione riservata)

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.