Urla nel silenzio

Torino, 7 febbraio 2016; Torino-Chievo

Tra i piaceri – e tutto sommato i vantaggi – che ci sono nel raccontare alla radio le partite del ChievoVerona è che il club di Luca Campedelli gode di stima un po’ ovunque. In quasi ogni trasferta negli stadi d’Italia in cui ci siamo trovati a trasmettere le gare in diretta, e nel caso a celebrare un gol realizzato dalla squadra ospite, in genere abbiamo goduto dell’accondiscendenza del pubblico locale.

Con alcune eccezioni. Ci sono state occasioni in cui abbiamo captato che, dopo un gol di Pellissier e compagni, mentre esultavamo adeguatamente alla radio, non lontano dalla nostra postazione qualcuno stava esprimendo il proprio disappunto direttamente verso di noi in maniera più o meno inequivocabile. Mai nessun problema particolare: giusto qualche improperio nell’ascoltarci festeggiare la marcatura contro la loro squadra del cuore. Un aspetto curioso è che tutto ciò molto spesso non sia avvenuto nei campi cosiddetti o ritenuti più “caldi”: per intenderci, la volta in cui ci siamo resi conto di aver maggiormente adirato un paio di supporter locali è stato a Modena contro il Carpi. Che è tutto dire.

La situazione più curiosa è, a memoria, probabilmente avvenuta all’Olimpico di Torino, stadio solitamente ostico per i gialloblù sul campo da gioco. Nella circostanza in questione, due anni fa, la gara navigava in equilibrio. Dopo una buona partenza di un Toro con velleità europee, con un po’ di fortuna il Chievo era riuscito a trovare il gol del pari, grazie ad un’autorete. Nella ripresa il serbatoio dei granata è andato via via esaurendosi e la maggior freschezza e organizzazione della squadra di Maran col passare dei minuti ha preso il sopravvento. A metà ripresa, ecco la possibilità di sferrare il colpo del KO: l’arbitro assegna un calcio di rigore a favore dei gialloblù. Sul dischetto si presenta Valter Birsa: rincorsa, tiro e Padelli fuori causa. Esultiamo, urlando al microfono: “Rete, rete, rete“. In una frazione di secondo maturiamo una strana sensazione. Nel silenzio assoluto, l’intero settore a fianco alla postazione in cui siamo collocati sta guardando verso di noi con gli occhi sgranati. Nemmeno il tempo di riflettere, che l’arbitro annulla il gol e ordina la ripetizione del rigore. In un’istante, a quel punto, le mani e le braccia del pubblico si animano nei nostri confronti, esibendoci più o meno scherzosamente la soddisfazione per il gol annullato. Ahinoi, Birsa deve ri-tirare. La scena si ripete identica alla precedente: lo sloveno ricolloca il pallone sul dischetto, prende la rincorsa e segna. E ancora: “Rete, rete, rete”. Stavolta però tenendo la mano davanti al microfono per attenuare l’urlo. Meglio non condividere la gioia coi presenti allo stadio: non avrebbero apprezzato quanto chi ci ascolta in radio.

Paolo Sacchi

Torino-Chievo 1-2 

Marcatori: Benassi (T) al 19’ p.t., aut. B. Peres (T) al 33’ p.t., rig. Birsa al 26’ s.t.

TORINO: Padelli, Maksimovic, Glik, Moretti; B. Peres, Benassi (dal 27′ s.t Vives), Gazzi, Obi (dal 12’ del s.t. Farnerud), Avelar; Immobile, Belotti (dal 14’ del s.t. Maxi Lopez). All. Ventura.
CHIEVO: Seculin, Frey, Dainelli (dal 1’ s.t. Spolli), Cesar, Gobbi; Birsa (dal 34’ del s.t. Costa), Pinzi, Radovanovic, Castro; M’Poku (dal 16’ del s.t. Floro Flores), Inglese. All. Maran.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.