Matrimonio in rosso

Nottingham, 11 febbraio 2015; Forest-Wigan

Il giorno del matrimonio è indimenticabile per definizione. Un evento in cui tutti i dettagli vengono pianificati e scelti con cura. Il percorso mette di fronte i futuri sposi ad alcune decisioni irrevocabili quanto ostiche: abito, ospiti, luogo della cerimonia fino ai più semplici dettagli. Insomma, quando al City Ground, a poche ore da Nottingham Forest-Wigan, partita della seconda divisione inglese – “Championship” non mi viene –  una coppia sfoglia con attenzione la brochure dedicata ai matrimoni presso lo stadio del club campione d’Inghilterra nel lontano 1978, ho come un sussulto.

Non che sia una novità: almeno nel mondo del calcio nel Regno Unito è ben oltre un decennio che molti sodalizi – pure semi-pro – offrono “Wedding Package” presso il loro impianto. Nell’ennesima visita al City Ground tuttavia non ci era mai capitato d’incrociare dal vivo qualcuno che fosse realmente interessato a trasformare la sala dei trofei di una squadra di calcio il luogo in cui trascorrere “il giorno più bello della propria vita”. La coppia – lui capelli corti e robusto, lei biondina – non hanno peraltro le sembianze di esaltati fanatici del club, come si potrebbe essere portati a credere. Osservano e chiedono informazioni all’addetto del club esperto in materia. Già la brochure – perfetta, peraltro – trasmette un concetto chiaro: il luogo è unico – nel vero senso del termine – quanto curioso. Sposarsi tenendo in mano un paio di Coppe dei Campioni non capita a tutti. “Che siate Rossi fino al midollo” o semplicemente cerchiate un luogo non convenzionale, il posto fa per voi”. Inutile scendere nei dettagli: al pari di quasi tutti gli stadi inglesi, le aree comuni, le sale ristoranti e il servizio di catering sono di ottima qualità e l’estetica è comunque suggestiva. Situato sulle rive del fiume Trent, il City Ground è stato trasformato negli anni successivi al Taylor Report in un impianto che è riuscito a far convergere il vecchio fascino alle esigenze del calcio inglese del nuovo millennio. Quindi accoglienza e soprattutto marketing, come d’altronde Meadow Lane dei rivali locali del Notts County, situato giusto al di là del fiume – a proposito: il Wedding Package lo offrono anche loro.

Nella Main Stand, l’unica parte originale della struttura odierna, prima del calcio d’inizio della partita con il Wigan un gruppo di sostenitori del Forest svela preoccupazione. Dougie Freedman è al debutto in panchina e la squadra in campionato non se la passa bene. Il dubbio cresce per il fatto che l’azionista di maggioranza – Fawaz Al-Hasawi, kuwaitiano, imprenditore nel settore degli impianti di aria condizionata e refrigerazione – nonostante l’impegno e la presenza costante non sembra avere le competenze per riportare il club verso la massima divisione ma anzi, le sensazioni non sono positive. La partita in realtà andrà bene, con un rotondo tre a zero contro il Wigan di Malky Mackay che non riesce a contenere la verve di Assombalonga, almeno finché un infortunio al ginocchio – che lo terrà fuori per mesi – non lo mette fuori causa, preoccupando ulteriormente i vicini di sedia. “Senza di lui è un problema, a gennaio non sono arrivati rinforzi”. Vista l’età non giovanissima degli interlocutori, provo a buttarla lì: “il momento non è granché ma almeno vi siete goduti l’epoca di Clough e Taylor”. A qual punto s’illuminano e ognuno ha un aneddoto in merito. Alla richiesta d’immaginare l’organizzazione dei matrimoni allo stadio in quell’epoca, sorridono. “Comunque sia, sono iniziative che servono a finanziare il club”. In effetti, detto da un supporter, il concetto non fa una grinza.

Paolo Sacchi

Nottingham Forest 3-0 Wigan

Marcatori: Assombalonga (33)Burke (50)Lansbury (61)

 

 

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.