La bellezza delle coppe

Genova, 20 marzo 1991; Sampdoria-Legia Warszawa

Sta andando tutto bene alla Sampdoria. È in testa al campionato, procede bene in Coppa Italia e ha un sorteggio niente male in Coppa delle Coppe. L’abbinamento è col Legia Varsavia che non rappresenta affatto un ostacolo proibitivo. Il doppio confronto appare quasi una formalità, nonostante all’andata in Polonia i padroni di casa si impongano per una rete a zero.

Quindici giorni dopo siamo a Marassi con la quasi certezza che ci toccherà soltanto registrare quanto i padroni di casa impiegheranno a piegare la formazione ospite. L’atmosfera nel prepartita è rilassata. Complice l’andamento stagionale degli uomini di Boskov ma anche forse il clima: la serata è tiepida, gradevole. L’aria è frizzante e il pubblico indossa capi leggeri. Di solito, quando arriva la primavera, in genere le prime ad approfittarne sono le ragazze, che cambiano il loro guardaroba. Così è anche nella tribuna inferiore dello stadio ed è quel che colpisce maggiormente l’attenzione di un gruppo di trenta-quarantenni uomini genovesi, sostenitori di Mancini e soci. In particolare a catturarli a poche file di distanza, è una bella giovane tifosa blucerchiata. Il fischio dell’arbitro segnala che la partita sta iniziando e gli occhi si spostano sul prato verde.

Qui accade l’imprevisto: la Sampdoria attacca in forze fin dalle prime battute ma dietro per due volte viene perso di vista il centravanti avversario. Se la prima rete destabilizza, la seconda, a inizio ripresa, chiude virtualmente quanto clamorosamente il conto. Sarà per l’aria di primavera, o il profumo di scudetto – imminente – fatto sta che i blucerchiati pur lottando fino al termine capiscono che la coppa è andata ed è meglio guardare oltre. Lo stesso fanno i nostri casuali vicini di posto. Il gol dello 0-2 sancisce la fine del loro interesse sulla sfida in campo e la necessità di lenire il momentaneo dolore con pensieri più lievi. L’attenzione dunque si sposta, anzi torna, sulla ragazza d’inizio partita. A quanto pare sono quasi tutti sposati e perciò vengono scherzosamente rimbrottati dallo scapolo del gruppo. Il clima è evidentemente goliardico, con tanto di dotta citazione che ci ricorda che a Genova ha sede la Baistrocchi, storica compagnia teatrale composta da attori e ballerini non professionisti. Formata da studenti ed ex-studenti dell’Università annualmente mette in scena spettacoli strutturati su una serie di sketch e gag spesso politicamente scorretti. Hai ragione, la lasciamo a te: Svevo ha scritto che uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l’avarizia. Chissà che conoscendola diventi meno taccagno. Le battute si esauriscono nel finale, per applaudire una prodezza di Vialli che vale il due a due finale. Non basterà a passare il turno ed è già l’ora di andare a casa. Anche in senso letterale. La consolazione per i blucerchiati è però dietro l’angolo. In due mesi la bellezza assumerà i connotati dello scudetto.

Paolo Sacchi

Sampdoria 2-2 Legia Warszawa

Marcatori: Kowalczyk 19, 54;  Mancini 67, Vialli 86

Sampdoria: Pagliuca, Lanna, Mannini, Pari, Vierchowod, Cerezo, Dossena, Mihailichenko, Lombardo, Mancini, Vialli. All: Boskov

Legia: Szczęsny, Bąk (Jóźwiak 68), Kubicki, Gmur, Czykier, Czachowski, Pisz, Iwanicki, Sobczak, Cyzio, Kowalczyk (Kupiec 85) All:

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.