Verso Chievo-Empoli

A tre giorni da #ChievoEmpoli, una massima della stagione: mai fidarsi del calcio estivo. Prendiamo l’Empoli, ad esempio. Schiantato tre a zero in casa in Coppa dal Cittadella, una settimana più tardi ha messo sotto senza discussione il Cagliari di Rolando Maran. Un successo arrivato grazie ai gol di Krunić e Caputo a compendio di una gara di grande sostanza. La stessa, se vogliamo, mostrata dalla squadra (imbattuta) di Aurelio Andreazzoli nel corso della cavalcata trionfale nello scorso campionato di Serie B. Un torneo stravinto superando una prima fase in chiaroscuro che aveva portato all’avvicendamento di Vivarini con il mister della promozione. Pressing e difesa solida, la formazione toscana è stata irrobustita in estate da innesti d’esperienza come “El Gato” Silvestre e l’ex milanista e genoano Antonelli. Dopo la sconfitta 2-1 a Marassi col Genoa, al Bentegodi gli azzurri potrebbero schierare Terracciano tra i pali, schermato da una linea a quattro con Di Lorenzo, Silvestre, Rasmussen e Antonelli, con Maietta e Pasqual potenziali alternative. A centrocampo Acquah, Capezzi e Krunic, con la Bennacer quale primo cambio. In avanti Zajc agisce alle spalle delle due punte, La Gumina e Caputo, trentenne capocannoniere dell’ultimo torneo di B esploso in azzurro dopo due eccellenti stagioni con l’Entella.

Di chi deve diffidare il Chievo? Innanzitutto di Zayc, sui calci piazzati. E delle due punte. Di Caputo, il bomber e di La Gumina è arrivato in estate dal Palermo per nove milioni di euro. Calcoli alla mano, si tratta dell’acquisto più oneroso della storia azzurra. Siciliano, ventiduenne, attaccante che da bambino idolatrava Alex Del Piero ma ricorda più Ciro Immobile, aveva assaporato la massima serie tre anni fa, lanciato da Beppe Iachini. Ora vi torna dopo un biennio tra i cadetti: una stagione a Terni e un’ottima annata con la maglia rosanero, impreziosita da dodici marcature. Non è la tecnica la sua dote principale ma piuttosto l’istinto naturale per i movimenti in fase d’attacco con cui buca dal lato mancino verso l’area di rigore. Una scommessa e un’opportunità, per lui e per l’Empoli. In coppia con Caputo, la grande chance per Nino all’università della serie A.

Per il Chievo, indubbio che la partita rappresenti una grande chance. Un’avversaria finalmente alla portata, dunque la possibilità di mettere punti in tasca e cancellare la serataccia di Firenze. La formazione? Si attende il bollettino medico, ma quel che conterà, al di là di uomini e schemi, sarà il carattere. Perché l’Empoli visto a Marassi lo ha dimostrato: domenica sera la lotta durerà novanta minuti.

Pubblicato da Paolo Sacchi

Nato a Genova, ha scoperto quasi subito che le Scienze Politiche non facevano per lui. Viaggiatore e calciofilo, già ufficio stampa, come giornalista collabora con diverse testate cartacee, web e radiofoniche e da anni racconta dal vivo in diretta alla radio le partite del ChievoVerona. Esperto di turismo e di sport britannici, è felice di dover rifare spesso il suo bagaglio a mano.